Troppo alcool? Cucinatevi un bel piatto di asparagi

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La primavera è sinonimo, in cucina, di Asparago, che forse non tutti sanno fa parte della famiglia delle Liliaceae. Sono gambi fibrosi che si possono trovare diverse varietà: versi, bianchi e viola. Ed è un alimento fantastico per la salute.

L’asparago è una buona fonte di vitamina K. Importante per le ossa forti e la coagulazione del sangue.  È ancora un antiossidante che ripara i danni provocati dai radicali liberi e possono contribuire a ridurre i rischi di gravi problemi di salute come malattie cardiache, diabete e cancro.

Con un contenuto calorico molto basso, gli asparagi sono un vegetale ideale da aggiungere a qualsiasi piatto. Inoltre, contengono una elevata quantità di folati importante per le donne in gravidanza, e possono anche aiutare a prevenire il cancro e l’anemia in adulti e bambini. Uno studio ha dimostrato che le diete a basso contenuto di folati possono aumentare il rischio di malattie croniche per gli anziani. E ancora, per chi il fine settimana alza un po’ il gomito, l’asparago avrebbe proprietà di disintossicazione.  Uno studio ha dimostrato che le cellule epatiche trattate con estratto di piante di asparagi hanno diminuito la tossicità e gli enzimi sono diventati “più” metabolici nei confronti dell’alcool.

L’asparago però contiene un elevata quantità di purine, quindi chi soffre di gotta dovrebbe mangiare con parsimonia. Un’altra accortezza che dobbiamo avere e di consumarlo fresco perché così mantiene le sue caratteristiche. Gli esperti consigliano entro le 48 ore dall’acquisto con la speranza che il rivenditore sia onesto e ci dia un prodotto fresco. Gli studi hanno dimostrato che l’esposizione alla luce diminuisce ulteriormente la sua durata di conservazione, quindi la conservazione in un posto buio è la cosa migliore. È anche utile avvolgere i gambi in un asciugamano bagnato. L’asparago può essere preparato sostanzialmente in qualsiasi modo, dalla grigliatura al sautéing o al vapore.

Inoltre, è delizioso cotto al vapore o nella pasta. Ricordatevi di utilizzare solo la parte tenera, sarà lo stesso stelo di asparago a dirvi quanta parte cucinarne: prendete le due estremità e piegatene uno alla rottura, la parte tenera è quella da cucinare, l’altra potete gettarla.

Graziella Giangiulio