Il movimento della rete pubblica

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THAILANDIA – Bangkok. 26/11/13. Gli scontri degli ultimi giorni a Bangkok non sono che l’esplosione di un fenomeno che ha aperto i battenti, in maniera pubblica, i primi di settembre, quando un gruppo di agricoltori (raccolta della gomma) è sceso in piazza per manifestare contro le condizioni in cui vivevano, i distretti coinvolti erano Juan Nonghong. Juan A. Nonghong Nakhon Si Thammarat (Thailandia del Sud). A loro poi si sono uniti gli studenti e infine l’opposizione. 

Ricordiamo che in Thailandia si pagano penalità anche se si arriva tardi al lavoro. La crisi economica sta stringendo ai fianchi la classe media e non aiuta di certo le famiglie povere. In più, oramai da vent’anni, il paese vede contrapposti i monarchici agli anti-monarchici.

I manifestati di settembre hanno impedito l’accesso anche l’area turistica dei templi, una zona turisticamente rilevante. Questo numero di persone è andato di giorno in giorno sempre più aumentando. Il movimento è stato subito precettatto dall’opposizione.

Nonostante la cacciata nel 2006 del premier, ad opera dì un colpo militare, le condizioni economiche del paese non sono migliorate. Come se non bastasse, al potere è arrivata di recente, 2011, facendo incetta di voti per il Pheu Thai Party, la sorella dell’ex premier accusato di corruzione nel 2008, Yingluck Shinawatra, una donna, prima dell’era democratica in Thailandia, che non ha saputo cogliere il disagio sociale e non ha capito il messaggio di cambiamento chiesto dal popolo.

Al momento sotto assedio vi sarebbero alcuni ministeri, Interno (sembra che i manifestanti lo stiano liberando), del Turismo, dei Trasporti e dell’Agricoltura e soprattutto quello degli Esteri e delle Finanze simbolo del potere e vero obiettivo dei manifestanti.

Ed ora alla guida delle manifestazioni non ci sono più gli agricoltori ma l’ex vice premier  Suthep Thaugsuban. Il quale avrebbe giustificato la rivolta con il il fatto che il governo stava per varare una norma che avrebbe permesso all’ex premier di rientrare in Thailandia senza finire in galera (su di lui pende infatti il reato di corruzione).

Il paese in realtà dal 2001 ad oggi ha visto sovvertire l’ordine in tre momenti diversi ma alla fine nulla è cambiato, il paese rimane spaccato e la crisi economica non demorde. Secondo l’agenzia di stampa Xinhua, centinaia di manifestanti anti-governativi guidati dalla Rete degli Studenti e Persone per la riforma della Thailandia, hanno occupato il ministero degli esteri a meno di tre chilometri dal Palazzo del Governo, e pressano decine di poliziotti schierati all’interno del complesso.

Accanto a questo gruppo di manifestanti, i fedelissimi anti-governativi guidati dall’ex vice premier Suthep Thaugsuban hanno sfondato barricate e il blocco della polizia per raggiungere il ministero delle Finanze.  L’ex vice premier e membro di spicco del Partito democratico di opposizione ha minacciato di occupare altri uffici governativi.

Suthep ha detto che le proteste sono state progettate per porre fine alla “regola di Thaksin” effettuata dal governo del “premier donna”, che ha detto è «incline alla corruzione e non più giustificato a governare il paese».

Pronta la risposta di Yingluck che ha detto che non si dimetterà ne intende sciogliere la Camera dei Rappresentanti sotto la pressione dei manifestanti, mentre il capo dell’esercito Gen Prayuth Chan – OCHA ha istituito un centro operativo dell’esercito all’interno del Reggimento della Prima Armata, a Vibhavadi Rangsit, per monitorare lo sviluppo delle proteste».

L’opposizione al governo ha presentato una mozione contro il governo. Shinawatra ha confermato che le autorità non usare la violenza, invitando i manifestanti a lasciare la sede dei ministeri.

Domani dovrebbe essere annunciato un unico movimento nazionale contro il governo. il cui portavoce è il sig. AKANUT e il movimento è contro il regime Thaksin. Il sig AKANUT –  ha dichiarato ai media locali – che vi sarà un raduno della rete pubblica. Il cui simbolo è la presa del Ministero delle Finanze. «Saremo senza armi, ma dotati di fischi».

«I leader del comitato stanno preparando un libro. Che invieremo alle Nazioni Unite, le ambasciate, le organizzazioni internazionali e i media per chiarire la posizione per elaborare quanto accaduto in passato. Inviteremo le istituzioni nazionali e internazionali a partecipare a un raduno dove spiegheremo i contenuti di questo libro», ha detto AKANUT.

Il portavoce è stato chiaro: «Il nostro obiettivo è chiaro: eliminare il regime di Thaksin». La manifestazione secondo gli organizzatori dovrebbe durare fino al 27 novembre. Da parte sua il governo ha detto che e manifestazioni cesseranno entro il 30 di novembre.