Referendum costituzionale in Thailandia

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THAILANDIA – Bangkok 20/05/2015. La giunta thailandese ha approvato un referendum sulla nuova costituzione.

Si tratta di un documento già ampiamente criticato e questa decisione ritarderà le prime elezioni post-golpe fino all’agosto 2016. Dopo un incontro guidato dal generale Prayuth Chan-ocha, capo della giunta e del governo, il 19 maggio si è deciso di chiedere al popolo tailandese di approvare la carta costituzionale redatta da un comitato militare. La prima fase del processo prevede la modifica della costituzione provvisoria stabilita dai militari per legittimare la loro presa del potere con un colpo di stato a maggio 2014, rovesciando il governo di Yingluck Shinawatra (nella foto). Il Bangkok Post riporta le dichiarazioni del vice Primo ministro Wissanu Krua-Ngam secondo cui la giunta proporrà un emendamento costituzionale a giugno prima di sottoporlo all’assemblea legislativa nazionale, che avrà 15 giorni per votarlo. Ha aggiunto, poi, che le elezioni si sarebbero probabilmente tenute entro e non oltre agosto 2016 a causa del processo di elaborazione costituzionale. L’emendamento dovrà dettagliare le domande che saranno poste in occasione del referendum, così come statuirà quello che andrà fatto se il progetto di Costituzione fosse respinto. Un sondaggio online fatto dal sito prachamati.org, il 18 maggio, ha trovato che il 93,5 per cento degli intervistati è a favore del referendum costituzionale. Il governo di Yingluck Shinawatra, messa poi sotto accusa ed attualmente sotto processo, è stato accusato di corruzione e di populismo dai raggruppamenti conservatori sostenuti dalla burocrazia e dai militari. La precedente costituzione della Thailandia è stata abolita dopo che la giunta ha preso il potere il 22 maggio 2014, a seguito di massicce manifestazioni anti-governative che chiedevano “riforme prima delle elezioni” e le dimissioni del governo di Shinawatra. Nell’ultimo decennio, la Thailandia è stata paralizzata dalle proteste mosse dai sostenitori dell’ex premier Thaksin Shinawatra (fratello maggiore di Yingluck Shinawatra, rovesciato da un colpo di stato nel 2006) o dai suoi avversari.