L’esercito proteggerà le elezioni in Thailandia

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THAILANDIA – Bangkok 28/12/2013. Il governo della Thailandia ha detto che avrebbe chiesto all’esercito di garantire la sicurezza durante le elezioni di febbraio 2014, visto che i militari hanno chiesto moderazione a tutte le parti in causa.

Il paese si trova ad affrontare proteste sempre più violente, con due morti e decine di feriti negli ultimi giorni. Il 26 dicembre, la Commissione elettorale ha detto che le elezioni dovrebbero essere rinviati per garantire la sicurezza dei candidati, ma il governo ha risposto che essendo il parlamento già sciolto non c’era alcun motivo legale per un rinvio. Nuovi scontri sono scoppiati il 26 dicembre in uno stadio della capitale in cui venivano registrate le candidature alle elezioni: un gruppo di manifestanti armati ha cercato di entrare, forzando i blocchi; un poliziotto e un manifestante sono rimasti uccisi negli scontri.

Con la polizia demoralizzate e apparentemente incapace di resistere agli attacchi dei manifestanti, il governo ha chiesto all’esercito di proteggere il regolare svolgimento delle elezioni. Il Vice Primo Ministro Surapong Tovichakchaikul ha detto che il governo avrebbe chiesto all’esercito di essere presenti nelle registrazioni delle candidature il 28 dicembre. «Voglio anche chiedere ai militari di garantire la sicurezza alle elezioni del 2 febbraio», ha aggiunto il vicepremier in un discorso televisivo.

Parlando ai giornalisti il 27 dicembre, il vertice dell’esercito thailandese Prayuth Chan-Ocha non ha commentato la richiesta del governo; ha, invece, chiesto moderazione da entrambe le parti e la fine delle violenze nelle strade dicendo ch l’esercito aveva acceso il «semaforo rosso per entrambi i contendenti e che quindi le cose si calmeranno».

Quando è stato chiesto se l’esercito sarebbe intervenuto, Prayuth Chan-Ocha ha detto: «Quella porta non è né aperta né chiusa». L’esercito ha attuato numerosi colpi di stato in passato e deposto l’ex primo ministro Thaksin Shinawatra, fratello di Yingluck Shinawatra attuale leader, nel 2006.

Il Pheu Thai partito di Yingluck Shinawatra ha vinto le ultime elezioni nel 2011 e ha una grande maggioranza in parlamento , ma i manifestanti dicono che il fratello controlli il governo dal suo esilio autoimposto, dopo essere stato condannato per corruzione.