Come un battito d’ali. Il fallimento della burocrazia

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ITALIA – Roma 02707/2015. Qual è la relazione che intercorre fra i recentissimi attentati, quasi contemporanei, una straordinaria moltitudine di migranti in viaggio per l’Italia e la grande folla radunata questa sera nella grande piazza di Syntagma, ad Atene?

È come il battito d’ali di una farfalla in un “sistema chiuso” e complesso, di tipo deterministico.

Ma cosa significa? Nella teoria del caos, non è ipotizzabile che un evento accada in un sistema dato senza determinare effetti specifici, per quanto l’evento stesso possa sembrare piccolo o insignificante.

È avvenuto proprio questo. Una serie di eventi clamorosamente importanti, che hanno avuto reazioni a catena su tutto il sistema.

La nascita di ISIS, quale “iperstato” multinazionale, non può essere certo sfuggito di mano casualmente, in un mondo in cui attraverso i satelliti e la rete è possibile monitorare qualunque flusso informativo. Quali sono gli interessi reali sottesi a questo iperstato? Chi ci sta guadagnando, ora?

Come pure appare strano che nel corso di questi anni nessuno si fosse accorto dei reali bilanci greci… Davvero nessun burocrate si era accorto, ad esempio, che l’IVA al 6% sulle isole greche magari era un po’ bassina rispetto al resto del contesto europeo? O che ad esempio, tutto l’ICT del mondo si sta spostando in Irlanda? Con quali agevolazioni?

E cosa dire del flusso di migranti che da quasi vent’anni sbarca sulle nostre coste? Come si può, vent’anni dopo, parlare ancora di emergenza?

Nella “Pragmatica della Comunicazione Umana”, anche il silenzio è comunicazione.

Il silenzio della burocrazia del vecchio continente grida il dolore di famiglie intere ridotte alla fame. Una burocrazia, questa, troppo impegnata nel decretare la svendita degli ultimi beni di consumo tipicamente europei, quelli alimentari (introducendo il latte in polvere nei formaggi, o il caramello nell’aceto balsamico, ecc.). Un silenzio nichilista e devastante, che amplifica i suoi effetti ovunque non intervenga.

Un’Europa che non vede 40.000 persone che sbarcano sulle proprie coste, è un’Europa miope, che non riconosce i danni del proprio intervento sul nordafrica.
Un’Europa che pone la materia fiscale come motivo di concorrenza fra gli Stati che la compongono, non potrà essere mai unita.
Un’Europa che non protegge la speculazione sui debiti sovrani, che ha consentito la ricchezza degli uni ai danni degli altri, non può poi chiedere semplicemente il rientro dal debito.
CHI erano (o sono) gli speculatori? Quali banche d’investimento hanno stracciato i titoli di stato di alcuni, particolari, Paesi Europei?

Il Fondo Monetario Internazionale era nato quale strumento di ricostruzione e sviluppo, affinché non si ripresentassero mai più le condizioni che hanno portato alla seconda guerra mondiale. Peccato che il suo ruolo si sia via via trasformato in strumento regolatore per l’applicazione di politiche neoliberiste su scala mondiale, contribuendo così al distacco tra l’economia reale ed il mondo finanziario.
Un prestito in cambio di libere riforme strutturali. Un nuovo concetto di mercato libero, imposto.
Del resto, le valutazioni economiche delle nazioni vengono effettuate da Agenzie controllate da imprese azioniste, a loro volta quotate in borsa. Ed i modelli matematici applicati hanno dimostrato tutti i loro limiti, come il teorema di Modigliani-Miller, attraverso il quale non è stato possibile intercettare l’imminente fallimento di Lehman brothers.

Per molti, sono solo numeri. Per altri, vite.

Di nuovo l’Europa si trova di fronte ad uno scenario che essa stessa ha creato, accettando condizioni vessatorie da parte di organismi terzi che hanno interesse soltanto al controllo di quel mercato che dichiarano di volere libero.

È dalle civiltà classiche che è nata la democrazia. Se un “Syntagma” è un elemento strutturale di una frase, piazza Syntagma potrà essere la “pietra angolare” della nascita o della morte degli Stati Uniti d’Europa.

Purché questo silenzio assordante venga interrotto.