Progetto Tav in Russia

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RUSSIA – Mosca, 01/8/2013. È stato confermato il 31 luglio il progetto per la costruzione della Tav Mosca-Kazan.

Sono state rese pubbliche le stime effettive dell’investimento, pari a 937 miliardi di rubli, circa 30 miliardi di dollari, di cui 650 miliardi statali. In realtà, dove trovare i fondi rimane uno dei problemi principali, visto che per ora solo 150 miliardi sono stati messi a disposizione dal National Welfare Fund, a cui dovrebbero aggiungersi altri 139 miliardi dati da prestiti obbligazionari presi da fondi pensionistici trentennali, per lo sblocco dei quali sono necessarie però maggiori garanzie da parte del governo, come ha affermato il Ministro dei trasporti Sokolov.

Putin si è dimostrato favorevole al progetto: il tempo di percorrenza verrà ridotto di almeno quattro volte, rendendo gli 800 km percorribili in sole 3 ore e mezzo. Il Presidente ha addirittura avanzato l’idea di prolungare la tratta fino alla città siberiana di Krasnoyarsk. Putin vede nella nuova linea ferroviaria un mezzo per incrementare il turismo nella regione, oltre che una parte del suo piano di ammodernamento del paese. Rimane però incerto sull’effettiva necessità di creare una vera e propria Tav, che sarebbe la prima della Federazione. Sono presenti infatti due linee di collegamento ferroviario diretto considerate “express” tra Mosca e San Pietroburgo e tra Nazhny-Novgorod e Helsinki, ma nessuna delle due è prettamente una linea ad Alta Velocità. Il Presidente propenderebbe per la realizzazione del nuovo progetto più su questo esempio. Dalla riunione svoltasi a fine luglio, però, è risultata preponderante la volontà di creare una linea più efficiente e moderna possibile, il cui progetto dovrà terminare entro il 2014 per poter iniziare i lavori nel 2015, e rendere la tratta utilizzabile dal 2018, in onore dei Mondiali di calcio che si svolgeranno proprio in Russia. Putin si è dimostrato però irremovibile su due aspetti, ovvero che il costo dei biglietti sia alla portata di tutti, e che venga impedita la vendita dei terreni interessati da parte di chi ne vuole trarre vantaggi, pensando di poterli rivendere a un prezzo maggiorato. Ha inoltre sottolineato la necessità di non iniziare i lavori prima di aver risolto ogni possibile divergenza o problema con le regioni interessate, in modo tale che l’investimento risulti il più sicuro possibile.