SVEZIA. Sovranisti congelati ancora per poco tempo

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Il temuto spostamento di destra in Svezia è stato meno pronunciato del previsto. I Democratici svedesi sono al terzo posto con il 17,6%. Le due maggior coalizioni sto divise da pochi decimali: il blocco di centrosinistra, ai minimi storici, tocca il 40,6% e l’Alleanza di centrodestra è al 40,3%: praticamente appaiate.

Portando queste percentuali all’interno dell’aula parlamentare, la coalizione di sinistra, che riunisce il Partito socialdemocratico al governo, il Partito dei Verdi e la Sinistra, avrebbe 144 su 349 seggi in Parlamento, due in più rispetto alla coalizione di opposizione di centro-destra.

Ago della bilancia e della stabilità saranno quindi proprio i sovranisti dei Democratici svedesi. Per il momento, il patto di non cooperazione con questa formazione politica regge, ma secondo alcuni analisti, data la possibilità di andare al governo per entrambe le tradizionali alleanze, il cordone sanitario attorno ai sovranisti potrebbe cominciare a sfilacciarsi presto.

Prima vittima, infatti, della nuova situazione sarebbe proprio la tradizionale divisione tra sinistra-destra, la Svezia rischia quindi di attraversare un processo complicato, disordinato e potenzialmente a lungo termine per cercare di formare un nuovo tipo di governo, attraverso la tradizionale divisione sinistra-destra; una possibilità che potrebbe rivelarsi troppo pesante da digerire soprattutto per l’ex partito comunista. Una “grande coalizione” in stile tedesco tra i principali socialdemocratici e moderati è teoricamente possibile, ma improbabile, dato che la volontà dei moderati è quella di togleire il potere ai socialdemocratici; sembra più probabile un altro governo di minoranza, di centro-destra.

L’ipotesi di un governo di minoranza è fattibile perché, per andare a governare, gli esecutivi svedesi non hanno bisogno di dimostrare di avere una maggioranza, ma solo che non ne hanno una contraria. Il risultato sarebbe un governo potenzialmente vulnerabile, ma non necessariamente impotente o inefficace, perché spinto a perseguire pragmaticità e trasversalità.

Resta fermo il fatto che il nuovo esecutivo dipenderà necessariamente dall’appoggio dei Democratici svedesi, il cui potenziale di creare o rompere un governo di destra e di minoranza è elevato. Tuttavia, anche se ad oggi i Democratici svedesi sono formalmente fuori dall’ipotesi di governo, la loro graduale inclusione nel processo politico svedese sarebbe solo una questione di tempo.