Condannata minorenne svedese in viaggio per DAESH

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AUSTRIA – Vienna 19/02/2016. Una ragazza svedese di diciassette anni è stata condannata per volersi recare in Siria unendosi a Daesh.

Riporta il Göteborg Posten che la ragazza proviene da Linköping e secondo i genitori si è radicalizzata nel 2015. Il processo si è svolto il 18 febbraio e la ragazza è stata condannata a un anno di carcere con la condizionale. Ora, sarà l’assistenza sociale in Svezia a prendersi cura di lei. Al sito dn.se, la ragazza ha detto: «È stato il momento peggiore della mia vita. Ora voglio solo andare a casa», dice il condannato 17 anni, per dn.se.
Prove schiaccianti contro di lei sono state le immagini di esecuzioni compiute da Daesh e la cronologia chat sul suo telefono cellulare. Il quotidiano Aftonbladet riporta una nuova dichiarazione della giovane: «Sono una ragazza giovane e per un breve periodo di tempo ho creduto a quello che ho letto. Ora so che tutto è propaganda e che non è giusto».
La famiglia si è detta sollevata dalla condanna perché, con la condizionale la ragazza non dovrà scontare la condanna in carcere.
La ragazza era a Vienna mentre si dirigeva verso la Siria quando è stata fermata dalla polizia alla stazione ferroviaria. Secondo la sua famiglia si era radicalizzata nel corso del 2015 e tutto è culminato con il piano di andare in Siria, come hanno scoperto con i messaggi di testo sul cellulare. Il processo iniziato alle nella prima mattinata del 18 febbraio si è concluso con il verdetto a metà giornata: un anno di prigione con la condizionale; trascorso mese potrà andare in Svezia seguita da servizi sociali. La ragazza ha detto a malapena una parola per tutto il processo, salvo che non si sentiva in colpa. Ha dichiarato di essere stata in Austria dove avrebbe incontrato altre tre ragazze conosciute attraverso i social media.
Secondo Expressen, la ragazza sarebbe andata in un centro di trattamento in Svezia.
La sentenza è definitiva in tre giorni e il procuratore ha fino ad allora per fare appello.
Oggi non è un crimine in Svezia andare all’estero per i cosiddetti “viaggi a fini terroristici”. Dal 1 inizia aprile, tuttavia, scatta una nuova normativa; il ministro dell’Interno Anders Ygeman, però, non è sicuro se la ragazza sarebbe stata condannata in base alla nuova legge, riporta il sito TT.