SVEZIA. Fiamme e disordini a Stoccolma

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La polizia della capitale svedese nella notte tra il 20 e il 21 febbraio ha affrontato una serie di pesanti disordini a Rinkeby, quartieri di Stoccolma. Negli scontri, iniziati alle 20:30 diverse auto sono state date alle fiamme e molti negozi sono stati saccheggiati.

Rinkeby è una zona problematica di Stoccolma: nota come “Piccola Mogadiscio”, per l’elevata concentrazione di rifugiati che vi vivono e già al centro di diversi episodi di criminalità che hanno visto coinvolti i mass media svedesi. Per il quotidiano norvegese Dagbladet qui la polizia non va mai la sera, senza avere rinforzi.

Una dozzina di auto sono state bruciate e si sono avuti diversi feriti, riporta lo svedese Espressen, secondo cui durante gli scontri sono stati deviati e bloccati i mezzi pubblici verso le 22:00 isolando la zona dove la polizia ha “combattuto” a lungo per riavere il controllo della situazione.

I disordini sono iniziati quando la polizia avrebbe fatto un arresto intorno alle 20.30, gli agenti sono stati fatti sento di un lancio di pietre Ad un certo punto un gruppo organizzato trai 30 e 100 uomini mascherati si sono fatti avanti e hanno ingaggiato la polizia, che ha sparato dei colpi in aria, ad altezza d’uomo secondo altri media svedesi, per colpire.
Il quotidiano svedese afferma che molti dei manifestanti erano giovani incappucciati e mascherati che lanciavano pietre creando caos

Secondo Expressen circa 100 persone si sono riunite nel centro di Rinkeby intorno alle 22.30 di sera per prendere parte ai disordini.

Poco prima della mezzanotte la pioggia iniziata a cadere su Stoccolma ha favorito le forze dell’ordine, disperdendo i manifestanti che però poco dopo hanno ricominciato le loro azioni altrove costringendo la polizia a nuovi interventi. Anche questa volta gli assalitori si sono mossi in maniera coordinata bloccando addirittura l’arrivo dei rinforzi e delle ambulanze, mentre un gruppo assaliva le prime pattuglie arrivate sulla scena degli scontri.

Luigi Medici