Bashir lascia il Sudafrica indisturbato

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STATI UNITI D’AMERICA – New York 16/06/2015. Il 16 giugno, L’Onu ha smentito la notizia secondo la quale le truppe sudanesi avrebbero preso in ostaggio dei peacekeeper sudafricani nel Darfur, cosicché il presidente sudanese Omar al-Bashir potesse lasciare indisturbato il Sudafrica ed evitare di essere arrestato per genocidio.

Secondo un comunicato Onu, Bashir, che ha partecipato a un vertice dell’Unione africana a Johannesburg, ha lasciato il Sudafrica il 15 giugno non tenendo conto del mandatodi una corte di Pretoria, che intendeva eseguire il mandato di cattura internazionale e portare Bashir davanti alla Corte penale internazionale de L’Aia. «Il Sudafrica ha attualmente 802 uomini, di un battaglione di fanteria schierato a Kutum, Malha e Mellit nel Nord Darfur. Possiamo confermare che le truppe sudafricane non sono state tenute in ostaggio o sono state sottoposte a qualsiasi minaccia come riportato dai media», si legge nel comunicato. Il governo del Sud Africa ha lasciato partire Bashir senza frapporre ostacoli. Il sito sudafricano South Africa News24 aveva invece riportato che le truppe sudanesi il 16 giugno avevano circondato le forze di pace sudafricane nella regione occidentale del Darfur fino a quando Bashir non era rientrato a Khartum. La Corte penale internazionale ha emesso due mandati d’arresto per Bashir nel 2009 e nel 2010, accusandolo di essere la mente del genocidio e di altre atrocità commesse nella sua campagna tesa a schiacciare una rivolta nella regione del Darfur; nel conflitto sono rimaste uccise ben 300mila persone, riporta il comunicato delle Nazioni Unite. Una missione congiunta Nazioni Unite-Unione Africana (Unamid) è dispiegata in Darfur dal 2007 con il mandato di arginare la violenza contro i civili.