Stragi etniche in Sud Sudan

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SUD SUDAN – Juba 18/01/2014. I testimoni della violenza nel Sud Sudan esplosa il 15 dicembre 2013 , hanno descritto come gli attacchi siano mirati contro i civili su base etnica e hanno avuto luogo in zone controllate sia dal governo che dall’opposizione.

È la denuncia di Human Rights Watch alle forze della regione. I leader del Sud Sudan, dell’Unione africana (Au) e le Nazioni Unite dovrebbero supportare la creazione di una, credibile, commissione internazionale di inchiesta indipendente per indagare su tutti i presunti crimini scoppiati nel conflitto. L’Onu, per Hrw, dovrebbe anche imporre un divieto di spostamento e il congelamento dei beni a quanti siano identificati come responsabili di gravi abusi e violazioni dei diritti umani internazionali e del diritto umanitario. «Sono stati commessi orrendi crimini contro i civili per nessun altro motivo che la loro etnia» ha detto Daniel Bekele, direttrice della divisione Africa di Human Rights Watch, «Entrambe le parti devono lasciare i civili fuori del loro conflitto, permettere che gli aiuti raggiungano le persone e che accettino una credibile, indagine indipendente su questi crimini». Tra il 27 dicembre e il 12 gennaio 2014 , un gruppo di ricerca di Human Rights Watch nel Sud Sudan ha intervistato più di 200 vittime e testimoni di abusi a Juba e Bor. I ricercatori hanno documentato le uccisioni di uomini Nuer da membri sud sudanesi delle forze armate di Juba, in particolare tra il 15 e il 19 dicembre, tra cui una strage in cui sono stimasti uccisi tra i 200 e i 300 uomini del quartiere Gudele il 16 dicembre. I ricercatori hanno anche documentato la caccia e l’uccisione di civili di etnia Dinka dalle forze di opposizione in altre parti del paese. Gli omicidi mirati di civili, i saccheggi e la distruzione di proprietà civili da entrambe le parti in conflitto in luoghi in tutto il paese hanno contribuito allo spostamento di più di 400mila persone, secondo le stime delle Nazioni Unite, a dicembre 2013. Molti dei crimini commessi sono gravi violazioni del diritto umanitario internazionale e possono costituire crimini di guerra o crimini contro l’umanità. Il 30 dicembre, l’Au ha deciso di istituire una commissione per indagare «le violazioni dei diritti umani e altri abusi commessi durante il conflitto nel Sud Sudan» con l’obbligo di presentare una relazione entro tre mesi.