SUD SUDAN. Il primo genocidio del XXI secolo

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di Luigi Medici SUD SUDAN – Giuba 20/12/2016. Lo scorso 16 dicembre, diversi musei dell’Olocausto e sui genocidi di tutto il mondo hanno chiesto alla comunità internazionale di evitare che quello nel paese africano diventi il primo grande genocidio del XXI secolo.

In una dichiarazione congiunta, nel terzo anniversario della guerra del Sud Sudan, sette musei del genocidio come quelli per il genocidio degli armeni e dell’olocausto degli ebrei in Armenia, Paesi Bassi, Belgio, Regno Unito, Germania e Sud Africa, hanno ribadito insieme all’Onu la necessità di fermare la violenza etnica nel paese africano, riporta il Sud Sudan Tribune.

La dichiarazione ha sottolineato i report delle Nazioni Unite in cui si parla di attacchi, di atrocità e crimini di guerra commessi in Sud Sudan, dicendo che ci sono già tutti i segnali.
«Il governo e militari del Sud Sudan sono già dominati dall’etnia Dinka, alimentando tensioni e malcontento tra gli altri gruppi etnici. Una propaganda di polarizzazione viene utilizzata per alimentare i fuochi dell’odio sui social media. Gli omicidi che stanno accadendo sono sempre più spesso su base etnica e nessuno è ritenuto responsabile», dice la nota citando dichiarazioni delle Nazioni Unite.

I firmatari che si descrivono come «custodi dei ricordi più oscuri dell’umanità» ulteriormente hanno invitato i leader del Sud Sudan e dell’Africa orientale a lavorare per porre fine al conflitto sottolineando sottolineando che: «Il genocidio non è mai inevitabile».