STATO ISLAMICO. L’eternità del Jihad contro i crociati

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Dopo la perdita di al Baghuz, la comunicazione Daesh sta già pensando al dopo al Baghuz. È stata messa in rete la versione in inglese del discorso del portavoce ISIS Abu Hassan al Muhajir, che già comprende il dopo al Baghuz, pronunciato il 18 marzo.  

Tutta la prima parte è incentrata sul jihad e sul paradiso e il ritorno alla vera religione.  Al Muhajir spiega ai suoi uomini in maniera dottrinale e “scientifica” perché  bisogna combattere fino alla morte, anche se poi si perde il territorio e non si vince, contro il nemico. E se apparentemente il discorso sembra una “predica” in termini occidentali ai suoi uomini, in realtà questo discorso apre la strada a una nuova forma di jihadismo: il suicidio in ogni forma, purché danneggi gli occidentali e i nemici di Allah. 

Per Abu Hasan al Muhajir si può tornare nel mondo anche 10 volte e morire fino a espiare e arrivare alla shahadah. Non c’è dunque motivo di chiamata alle armi per il jihad, assenza già sottolineata da tutti gli analisti internazionali, in quanto tutto è scritto nelle prime quattro pagine del discorso quando si parla dell’esperienza di martirio fino a parlare di Sirte, Mosul, Raqqa, dove appunto i combattenti hanno mostrato il loro valore nel jihad. 

Al-Muhajir è provocatorio, sostenendo che la “pazienza” porterà alla “vittoria”, anche dopo tutte le battute d’arresto subite da Daesh. L’esortazione è infatti a mantenere la pazienza, Allah sa cosa è la cosa migliore. Al-Muhajir sostiene che «le epiche battaglie e i loro effetti nelle Wilayat dello Stato islamico non sono più oscurati» e i «figli del Khilafah continuano a dimostrare di essere la solida roccia su cui romperà l’alleanza del Kufr (…) «Il Khilafah è diventato una realtà, il cui pericolo non può essere ignorato o negato (…) questo è il suo esercito, le compagnie dei suoi battaglioni in Iraq, Sham, Khorasan, Africa occidentale, e altri Wilayat, in attesa dell’ora della decisione».

Da qui, dunque, è facile immaginare una escalation di violenze e attacchi in Europa e Stati Uniti e Nuova Zelanda, paese a cui i pro Daesh hanno dedicato un video di minaccia contro i militari di istanza all’estero e contro le città neozelandesi. Attacco secondo il video che avverrà a breve. 

Redazione