STATI UNITI. Washington vuole aumentare le basi nel Mar Cinese Meridionale

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Gli Stati Uniti stanno trattando con gli alleati sulla possibilità di espandere la presenza militare americana intorno al Mar Cinese Meridionale. Parlando ad un’audizione congressuale, il comandante del teatro indopacifico degli Stati Uniti Philip Davidson ha detto che «l’ambiente sta cambiando così drasticamente nel Mar Cinese Meridionale che in molti casi richiederà nuovi approcci».

Facendo riferimento alla nuova strategia di difesa nazionale, pubblicata l’anno scorso, prosegue Asia Times, Davidson ha detto che è necessaria una rivalutazione della presenza dell’esercito americano nella regione. «Questo ci richiederà di rivisitare alcuni dei luoghi in cui operiamo e ruotare le forze, assolutamente. Ci richiederà di pensare ad alcuni luoghi – se non basi – e siamo in colloqui con partner e alleati con i quali potrebbero esserci alcune opportunità», ha detto Davidson.

In risposta alle parole di Davidson, il portavoce del ministero degli Esteri cinese Hua Chunying ha messo in discussione la valutazione di Washington sulla situazione nel Mar Cinese Meridionale. Riferendosi alle azioni della Cina definite “militarizzazione”, Hua ha detto che si tratta solo di un tentativo di trovare una scusa per espandere la presenza statunitense nella regione: «Penso che tutti debbano ricordare che, appena due giorni fa, due navi da guerra statunitensi sono entrate senza permesso nelle acque vicino alla barriera corallina di Nansha», ha detto.

Durante l’audizione congressuale svoltasi l’11 febbraio, i senatori hanno anche chiesto a Davidson aggiornamento sullo stato dei legami Usa-Filippine, esprimendo preoccupazione per la volontà del presidente Rodrigo Duterte di costruire legami più stretti con la Cina. Il comandante degli Stati Uniti ha minimizzato, sottolineando che i legami militari bilaterali stanno «andando in una direzione positiva, nonostante gli attriti a livello politico; «Non c’è dubbio che a livello politico alcune delle relazioni sono state frammentarie», ha riconosciuto. Ma ha aggiunto che gli Stati Uniti «dovrebbero essere più fiduciosi» stante la “vaghezza” dei recenti accordi firmati con la Cina dall’amministrazione di Duterte.

Nel frattempo, è uscito un nuovo dato economico: gli investimenti americani in Cina sono aumentati del 124,6% rispetto all’anno precedente, secondo i dati di gennaio pubblicati dal ministero del Commercio, ha riferito insito yicai.com. Inoltre, tutti gli investimenti stranieri nelle industrie cinesi ad alta tecnologia, in particolare nel settore dei servizi ad alta tecnologia ha visto un significativo aumento del 113,4% su base annua.

Antonio Albanese