SPECIALE DAESH MATRIX #78

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di Redazione ITALIA – Roma 24/01/2017. Ogni sera intorno alle 21.00 circa, il canale in lingua inglese Khilafah News, posta i comunicati stampa, i take di agenzia, reportage fotografici e i video della giornata. Vengono usate una serie di combinazioni di hashtag per poter veicolare, ad esempio, il bollettino di informazioni radiofonico; vengono usati nomi che nulla hanno a che vedere con la politica o la religione come quelli sportivi; nei giorni scorsi giravano quelli con i nomi dei calciatori più famosi tra cui c’era anche “Mario Balotelli”. Si stanno moltiplicando i canali che si offrono per divulgare le informazioni sullo “Stato Islamico” in modo particolare quelli in lingua inglese. Caratteristica comune per tutti: essere on line per poche ore, dopo di che le iscrizioni su invito vengono chiuse. Da poco è uscito un video dal mandato di Aleppo in cui, tra le altre cose, si cita anche l’Italia. Daesh punta molto sul risveglio musulmano della Bosnia in suo favore, e da qualche settimana spinge molto dal punto di vista comunicativo, inserendo, tra l’altro, il bosniaco come decima lingua dello Sham. Nel video, il Califfato minaccia e mette in guardia i combattenti di Daesh nel mondo dai falsi educatori e studiosi dell’Islam.
Vien poi fatto l’elenco delle provincie del Califfato: Africa (Nigeria, Algeria, Libia, Egitto) Arabia Saudita, Siria, Iraq, Yemen, Kazakstan o più probabilmente Cecenia e Daghestan, Afghanistan. Il Califfato di Daesh è il primo Stato liquido della Storia, si proietta in Centro Asia e in Africa. I 27 minuti del video che ricoprono la storia del Califfato le conquiste e i combattimenti in corso nello Sham, fanno un riferimento storico alla conquista di Roma / Costantinopoli come meta finale. Tra le notizie dal Califfato ha fatto il giro della rete, tradotta in molte lingue, l’infografica sul terzo mese di battaglie a Mosul: 58 operazioni suicida; uccisi 1520 soldati dell’esercito iracheno; di questi, 170 uccisi dai cecchini. Il numero totale di attrezzature distrutte ammonta a 262; di cui 6 carri armati Abrams; 5 carri armati T72; 17 BMP; 153 Hammer; 3 auto blindate; 9 droni, 1 elicottero, 12 Cougar, 14 bulldozer e 42 unità di varie attrezzature militari. Danneggiate 14 unità diversi veicoli militari e 1 elicottero. Bottino di guerra: 2 Hummer, 2 automobili, così come armi e munizioni. Daesh poi ha ripreso una mappa di Wikipedia, secondo cui il Califfato controlla ancora il 49% del territorio siriano, contro il 51% controllato da Assad e i curdi.
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