SPECIALE DAESH MATRIX #72

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di Redazione  ITALIA – Roma 17/01/2017. Nei giorni scorsi, A’maq ha postato una infografica sulla Siria, sulla guerra ad al Bab, dedicata ai primi due mesi di battaglia nei pressi di al Bab. In un dettaglio si è messo in evidenza come Erdogan e i suoi alleati abbiano: «Commesso crimini contro la popolazione civile: 770 raid aerei; 5150 bombe sganciate; 265 ospedalizzati; 223 feriti». Sono state molte le infografiche contro la Turchia in cui si afferma che la Turchia è il nuovo teatro di guerra. ISIS dunque prepara la strada per nuovi attentati. È uscita una nuova canzone, un nasheed,  “Ur Alz”, in inglese Light the fire con conseguente testo poetico. Ritorna il tema del fuoco già lanciato nell’ultimo numero di ar Rumiyyah e si possono notare assonanze con la parabola delle dieci vergini presente nel Vangelo secondo Matteo (25, 1-13); ovvero sulla necessità di essere pronti per la chiamata divina.
Dall’Iraq, Daesh ha mostrato l’immagine di B52 Usa che danno sostegno agli sciiti e curdi contro Il Califfato. Il nemico dunque si prepara alle uccisioni di massa, e Daesh che si deresponsabilizza sempre, scarica la responsabilità su altri. Nel frattempo la vita nel Califfato va avanti: vari reportage molti dall’Anbar.
Intense giornate a Mosul. Sempre tre i fronti aperti: nord, est, sud. In modo particolare si sono registrati forti scontri a Shuqaq Hadba’, in questo quartiere c’è in giro un cecchino di Daesh e il quartiere è nel mirino delle forze irachene da una settimana. On line, gli attivisti hanno postato foto dell’ospedale femminile di Sukkar altro distretto di Mosul, bombardato da raid aerei americani. In Siria, la notizia cliccata di più è stato l’attacco israeliano all’aeroporto di Mezzeh. Secondo le forze armate siriane Israele avrebbe sparato missili contro un aeroporto vicino a Damasco. Non solo ha sparato missili ma avrebbe colpito, secondo i telegiornali israeliani con raid di F-35 per la prima volta in Siria. Colpendo Assad e Hezbollah nell’aeroporto militare. Gli obiettivi colpiti sono stati: deposito di armi, postazioni radar, posizioni della quarta divisione a Qasiou, sistema di difesa a Yafour. A Damasco, la crisi idrica sta diventando un problema molto serio in alcune zone della città. Il danno alle tubature e all’acquedotto non è tanto da imputare alla presa di Wadi Barada dei ribelli, che la controllano dal 2014, ma ai raid aerei di Assad sulla centrale idrica. Una serie di mappe mostrano la situazione al fronte in Siria: Daesh ancora controlla la zona al confine con l’Iraq e una parte di quella al confine con la Giordania, mentre ha perso in favore dei curdi la parte confinante con la Turchia. Ed è proprio per questo che Erdogan scalpita. Il suo timore è di essere circondato dai curdi e non riuscire a fondare il “suo Califfato”; motivo per cui ha chiesto all’America e all’Europa di non sostenere più militarmente i curdi. Le tensioni da ora in poi non possono che acuirsi tra fedelissimi ai curdi e loro oppositori. Nel frattempo i media turchi hanno fatto sapere che ad al Bab colpiranno tutto ciò che si muove dall’automobile in su per evitare attacchi Vbied. Questo significa sterminare la popolazione o comunque farla morire di fame, visto che se i mezzi non possono più né uscire né entrare in città, appena i viveri finiranno, la popolazione morirà. Senza contare che Daesh ha costruito sicuramente dei tunnel di fuga da e per le città.
Un account vicino agli studenti coranici, fa girare le foto del rientro in Iran delle salme dei 47 soldati afghani che combattevano nella brigata al Fatimin della Guardia Rivoluzionaria in Siria uccisi negli scontri a Aleppo o a Palmira. Sono stati sepolti in diverse città della Siria.

DAESH MATRIX è il secondo volume dedicato al fenomeno dello Stato Islamico.
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