SPECIALE DAESH MATRIX #56

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di Redazione ITALIA – Roma 30/12/2016. Non si ferma la propaganda di ISIS che emerge dal monitoraggio di account social aperti. Abbiamo rinvenuto nei giorni scorsi nuove info grafiche redatte dal gruppo di giovani dello Stato Islamico, che narrano della sconfitta dei turchi al Bab. Si tratta di edizioni appoggiate dallo Stato Islamico ma non ufficiali che girano sugli stessi canali ufficiali ISIS delle Osint Unit ma, per esempio, non su A’maq. Ancora molte le minacce verso la Russia e la Turchia attraverso video messaggi in lingua. ISIS rispolvera, in lingua russa, un vecchio adagio: la battaglia di Dabiq. La chiamata all’unità e al combattimento in vista di un futuro migliore si fa sempre più serrata e l’invito per i combattenti ceceni e daghestani ad alzarsi e combattere è scontata, essendo loro nel territorio del “nemico” russo e quindi più agevolati nell’uccidere “ovunque li troviate” gli “infedeli”. Continua la guerra a Mosul, in attesa che entrino in azione i 5.000 soldati americani ISIS mantiene le sue posizioni a nord e est di Mosul. Nella giornata del 28 dicembre ISIS ha compiuto un attentato suicida a Bazwaia. 6 IED invece sono esplose a Baghdad est contro raduni di sciiti che ancora una volta non riescono a coprire le falle della sicurezza nella capitale irachena. 11 i morti e 15 i feriti. ISIS come al solito mira a punti strategici e dunque attacca i punti di controllo sulle strade a lunga percorrenza, ad esempio il 28 ha colpito sulla strada Hadita- Baiji. Ha attaccato a sorpresa un punto di controllo sterminando tutti i soldati presenti e ha dato fuoco alle caserme e mezzi militari. Preoccupante la situazione a Diyala. ISIS sembra voler ritornare in territorio e quasi ogni giorno colpisce con IED, o con attacchi a sorpresa, o utilizzando cecchini. Ricordiamo che questa grande regione irachena si trova al confine con l’Iran e detiene i più importanti gasdotti dell’Iraq nella zona est. Difficile la situazione ad Aleppo, che sembrava aver preso una sua strada dopo i colloqui di Astana e invece per ora c’è un nulla di fatto. Anche perché alcuni gruppi ribelli non hanno intenzione di cessare l’attività bellica. Sono invece iniziati i raid aerei su Idlib, come previsto del resto essendo ammassati in zona la maggior parte dei ribelli contro Assad. Obiettivo del presidente siriano è infatti sterminare tutti i suoi nemici. Il 27 dicembre attacchi aerei russi nella notte sono stati effettuati contro edificio della Croce rossa a Idlib, nessun ferito o morto, ma l’edificio e due ambulanze danneggiati. Circa 500 combattenti del FSA che erano partiti dalla zona est di Aleppo sono arrivati nella zona nord di Aleppo direzione al Bab per combattere contro ISIS. Che a dispetto delle aspettative turche tiene il fronte. Il 28 dicembre sarebbero stati uccisi dalle forze dello Scudo dell’Eufrate (ribelli più esercito turco)  44 i militanti di Daesh e 117 quelli feriti. Continuano gli scontri anche a Raqqa dove gli scontri sono tra ISIS e coalizione curda appoggiata da Stati Uniti e alleati. ISIS il 28 dicembre affermava di aver ucciso 12 soldati curdi con l’esplosione di un campo minato a nord di Jernah, situata a ovest di Raqqa. Ancora scontri nella provincia di Homs, località T4 (Palmira). Assad sta cercando di riprendere il controllo dell’area perso nelle scorse settimane. Difficile ancora la situazione a nord di Damasco, a Wadi Barada, l’aviazione siriana ha attaccato la zona e anche l’artiglieria e carri armati, distruggendo quel che restava del sistema di rifornimento d’acqua. Assad ha ripreso la zona di Douma, mentre è in mano ai ribelli la zona di Est Goutha. Wadi Barada, e la distruzione dell’acquedotto fanno parte della strategia per riconquistare gli 8 quartieri damasceni ancora in mano ai ribelli.

DAESH MATRIX è il secondo volume dedicato al fenomeno dello Stato Islamico. Per informazioni e prenotazioni scrivere a: segreteria.redazione@agccommunication.eu