Tra Spagna e Marocco, disarticolata rete jihadista

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SPAGNA – Madrid 16/03/2014. Le forze di sicurezza spagnole hanno disarticolato una rete ispano-marocchina sospettata di inviare combattenti jihadisti in Siria per combattere le forze del presidente siriano Bashar al-Assad, arrestando sette persone.

Il governo spagnolo, il 14 marzo, ha detto che si trattava della cellula «più importante» che inviava jihadisti in Siria e in altre zone di calde del globo. 

Le forze di sicurezza hanno arrestato quattro dei sospetti in Spagna, tra cui il capo della rete, e altri tre in Marocco, hanno detto le autorità spagnole. Tra i sospetti catturati in Spagna, uno è stato arrestato a Malaga e gli altri tre a Melilla, una delle due città spagnole sulla costa nord del Marocco. Le forze di sicurezza spagnole temono che i combattenti islamici possano ritornare dalla Siria in Spagna, ancora collegati ai gruppi di al-Qaeda, rappresentando una grave minaccia per il paese. Solo tre giorni prima degli arresti, la Spagna aveva celebrato il decimo anniversario degli attentati di Madrid contro quattro treni pendolari, che uccisero 191 persone. Il ministro dell’Interno spagnolo Jorge Fernandez Diaz aveva avvertito alla vigilia della ricorrenza che gli estremisti islamici erano ancora una minaccia. I leader di Al-Qaeda ed i gruppi collegati, tra cui Aqmi e gli islamisti che combattono in Siria, si riferiscono spesso nelle loro dichiarazioni alla Spagna come Al Andalus, l’antico nome della provincia musulmana nella penisola iberica. «Chiaramente la Spagna fa parte degli obiettivi strategici del jihad globale. Non siamo gli unici ma siamo nel mirino ovviamente», aveva detto Fernandez Diaz aggiungendo che dagli attentati ai treni di Madrid, 472 sospetti estremisti islamici erano stati arrestati in Spagna. Circa 1.800 uomini della polizia spagnola e delle forze di sicurezza, in aggiunta ai servizi di intelligence, sono ora alle prese con la minaccia di un nuovo attacco, ha detto il ministro. Il sistema di allerta del servizio antiterrorismo spagnolo è arrivato al secondo grado, che significa  “probabile rischio di attacco”, un livello che non è cambiato negli ultimi anni.