La metamorfosi di Amisom e Al Shabaab

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SOMALIA – Mogadiscio 27/06/2014. Le Forze di sei paesi africani si sono unite per combattere e distruggere Al Shabab.

La missione dell’Unione africana in Somalia, Amisom, ha affermato , via twitter, di aver ucciso più di 80 militanti di Al Shabab in due raid aerei, e sarebbe pronta ad attaccarne le ultime roccaforti. Al Shabab ha risposta, tramite Radio Al Andalus di aver attaccato un convoglio keniota al confine con la Somalia, uccidendo 13 soldati e distruggendo quattro veicoli. Secondo Amisom gli attacchi aerei, eseguiti da F-5 o Short Tucano kenioti, si
inserivano nel contesto di «un attacco finale per liberare la Somalia dalla morsa di Al Shabab», riporta un comunicato, un risposta all’attacco dei miliziani alla città keniota di Mpeketoni, in cui sono morte più di 50 persone.
Il governo del Kenya intende chiudere la partita con Al Shabab il prima possibile. Entrato in Amison nel 2011, il Kenya ha cacciato Al Shabaab dalla città costiera di Chisimaio, base principale del gruppo, che ha reagito contro Nairobi, attacco al centro commerciale Westgate della capitale compreso. Con una forza di oltre 20mila soldati e attrezzature migliori, Amisom sta cacciando Al Shabab fuori dai maggiori centri abitati tra cui Baraawe e Bardere. Al Shabaab preferisce,però, usare tattiche di guerriglia che lo scontro ad alta intensità in ambiente urbano. La configurazione operativa dei cdue attori si è andata nidificando in quest’ultimo periodo: se il rischio di overstretching di Amisom sembra essere stato superato con la ripresa delle operazioni, Al Shabaab ha cambiato modus operandi passando da operazioni militari “tradizionali” a quelle tipiche di un gruppo terroristico. Il rischio per Amisom, secondo alcuni osservatori, è che la missione Ua sottovaluti questa nuova realtà operativa dei miliziani “abbassando la guardia” nella aree che ritiene sicure.