Social Commerce in Asia

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SINGAPORE – Singapore 20/03/2016. Un sondaggio del 2015 condotto dalla società di consulenza AT Kearney ha dimostrato la crescente influenza che i social media hanno sui consumatori asiatici, in particolare in Cina e in India.

In questi paesi oltre il 80 per cento degli intervistati di età compresa tra 16 e 45 anni conferma che i social network hanno influenzato le loro decisioni sullo shopping online. Tra le tante piattaforme di social media, Instagram è il top del social commerce. Instagram non consente ancora ai consumatori di effettuare direttamente un acquisto, ma i rivenditori hanno escogitato modi per coinvolgere i potenziali clienti, tra cui sconti se si fanno dei “selfie” con la loro merce. Altro social usato è Vanity Trove, piattaforme di social media in cui gli utenti possono navigare o scrivere recensioni su prodotti, e chiacchierare; la società produttrice è start-up di Singapore che ha creato una “app” di bellezza chiamata Vanitee, che permette di prenotare appuntamenti con gli stilisti scoperti sulla piattaforma. In poco tempo l’applicazione ha attirato più di 9.200 utenti, con una media di 5 prenotazioni al mese per singolo utente. Il social commerce nella maggior parte dell’Asia, riporta il sondaggio, rimane attualmente centrata sulla interazione con i consumatori; più avanti i rivenditori nella regione saranno pronti a trasformare questa interazione in effettivo social commerce, magari attraverso giganti icone Facebook. Anomalia è la Cina, dove un tale modello si sta già sviluppando. Una delle più popolari piattaforme di social commerce nel paese è Xiaohongshu, noto come Red, partito come una piattaforma di social media a giugno 2013 per condividere le informazioni sui loro acquisti, alla fine è entrato direttamente nell’e-commerce un anno più tardi e ha raccolto oltre 10 milioni di dollari nel 2015.