In Siria si fa ancora vino

149

SIRIA – Latakia 23/11/2014. È probabilmente uno dei vini più difficili e costosi da produrre in tutto il mondo, ma i suoi creatori, i fratelli Karim e Sandro Saade, hanno deciso di continuare a produrre il Domaine de Bargylus, nonostante il conflitto in Siria.

Per questi fratelli imprenditori, siro-cristiani ortodossi, è una bella sfida. I loro 20 ettari di vigna e la cantina si trovano nella provincia di Latakia, una delle roccaforti del governo in Siria, finora risparmiata dagli scontri. In questi anni, gli scontri si osano svolti a solo un miglio di distanza dalla fattoria. La loro impresa commerciale è stata lanciata nel 2004, si è trattata, riporta l’agenzia Efe, di una decisione dettata da ragioni sentimentali legate alla passione del padre. Dal marzo 2011, da quando è scoppiato il conflitto, le cose si sono complicate non potendo muoversi più in Siria: cose semplici come la degustazione del frutto prima del raccolto sono diventate complicate. I fratelli Saade (a destra) hanno assunto uno staff di venti “fedeli e coraggiosi” lavoratori, compensandoli con un aumento dei salari, a causa della svalutazione della sterlina siriana. La guerra ha ostacolato la produzione di vino, ma non era cosa facile anche prima del 2011, essendo il loro un progetto pionieristico per la Siria. Per cominciare, i fratelli Saade hanno dovuto acquistare la terra, suddivisa in piccoli appezzamento, retaggio di una legge di riforma agraria risalente agli anni centrali del secolo scorso; in Siria, poi, non c’erano laboratori specializzati per i vini di qualità da esportazione, perché la produzione è concentrata nei monasteri e nei magazzini statali destinati al consumo interno, e fin dall’inizio hanno dovuto trasportare campioni per analisi in Libano e in Francia. C’era poi anche la necessità di formare da zero il personale, non avendo esperti enologi in Siria.
Attualmente, le bottiglie vengono trasportati al di fuori del territorio siriano su strada o via mare: da Latakia, al porto egiziano di Damietta e poi in Libano. La loro destinazione finale può essere uno tra i ristoranti più lussuosi e uno dei negozi di liquori più esclusivi nel Regno Unito e in Francia, mentre la Spagna potrebbe a breve diventare il loro prossimo mercato europeo. Una bottiglia del loro vino rosso viene venduto per circa € 33, mentre il loro vino bianco va per 25 euro, per 55mila bottiglie l’anno.