Siria: si passa da una guerra ad un’altra

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Tra i nuovi siti Internet di ISIS pubblicizzati rete, ce ne è uno in lingua Pastho, fotocopia del sito internet ISIS in lingua inglese. Come già detto in altre occasioni l’Asia sta diventando importante per ISIS che si è già stanziata nella provincia di Nangarhar e sta cercando di prendersi delle località in Pakistan e Bangladesh. Tra le novità del fine settimana il nuovo link ad al Bayan Radio, il canale streaming di ISIS da cui ogni giorno viene diffuso il bollettino informativo del Califfato. Ancora una volta, dunque, ISIS riesce a bucare la “questione sicurezza” sul web e a rimettere on line la sua propaganda. Non solo, attraverso i nuovi siti internet, ha on line tutti i video ISIS dagli albori ad oggi. E quindi, nelle nuove “province” del Califfato, per esempio Bosnia, Yemen, Afghanistan può postare tutti i suoi video, sottotitolati nella lingua locale, e mostrare la sua visione della realtà e ripetere il suo modello di “stato” proposto prima in Iraq, poi in Siria e Libia, da dove  stata cacciata. Sempre via social si intercetta una polemica ISIS-al Qaeda, in merito a un leader di al Qaeda che in realtà era una spia, rimasto in al Qaeda per 9 anni. ISIS e al Qaeda si combattono in Siria, Yemen, Caucaso e ora c’è anche la questione talebana. La querelle, o meglio chi riuscirà a portar via adepti all’altro gruppo terroristico avrà vinto una battaglia importante, perché oramai la guerra tra terroristi è anche quella per aggiudicarsi i combattenti.

In IRAQ continuano gli scontri tra ISIS e le forze irachene (e alleati). E sono sempre più cruenti perché oramai si è compreso che l’unico modo per stanare ISIS è il porta a porta e questo comporta un elevato rischio e soprattutto far fronte a attacchi mirati con IED, mezzi esplosivi, droni cecchini. E ancora bombardamenti aerei e scontri a fuoco. Nella giornata di lunedì le zone più colpite sono state quelle a sud e sud ovest. 15 uomini delle truppe irachene sono stati uccisi da droni ISIS a Wadi Hajar e a al Mamoun.  Tre attentati suicida si sono registrati a Tal al Rumman a sud ovest di Mosul, molti i mezzi distrutti e si contano almeno 10 soldati uccisi. Lunedì, dopo scontri feroci nell’area della Corte Suprema in centro a Mosul, l’esercito iracheno sostiene di aver liberato l’area da ISIS.

La Siria passa da una guerra ad un’altra. Sì, perché nonostante gli accordi russo-turchi questa volta sembra esserci qualche problema. Divergenze accentuate, nonostante l’arrivo degli americani a protezione di Manbiji e dei curdi, non sono mancati nemmeno lunedì gli scontri tra ribelli e curdi quindi tra turchi e siriani/russi. La posta in gioco è alta. La Turchia è scesa in guerra per ampliare i suoi confini e dare finalmente un colpo di coda ai curdi; i siriani invece, risolto il problema ISIS vogliono che i turchi si ritirino nei loro confini. I turchi dal canto loro, ricordiamo, hanno in Siria una città che già è amministrata dalla Turchia che è Jarablus. E ancora Erdogan puntava ad Aleppo per poi dover ripiegare su Al Bab ed ora ha deciso per Manbij. Si intensificano gli scontri ISIS – Assad a Deir Ez Zor, nella zona dei cimiteri. Mentre lunedì YPG ha tagliato al strada Raqqa Deir Ez Zor e quindi ISIS dovrà inventarsi qualcosa per ripristinare i collegamenti. Anche se tutto ciò sarà molto difficile: a partire da domenica, infatti, è partita una contro offensiva congiunta: YPG su Raqqa e alleanza siriana su Tabqa. Obbiettivo: annientare ISIS. ISIS ritorna a Palmira, sa infatti che per proteggere Deir Ez Zor deve mantenere posizioni a Palmira. Scontri si sono registrati tra ISIS e forze pro Assad nella zona dei silos a Palmira e a Mahr e negli impianti di gas a Jazal. Guerra aperta anche a est di Damasco. L’esercito siriano ha attaccato con Missili IRAM – tipo volcano – IED aerea, a Qabun. In risposta Jaysh al Islam ha sparato 5 missili balistici contro il regime a est di Goutha. Gli scontri sono andati avanti per tutto il pomeriggio. Anche ad Aleppo est si combatte, ed è scontro aperto tra forze curde e quelle alleate ai turchi. La Turchia ha inviato un nuovo convoglio militare a Jarablus, qualcuno, in rete, dice sia per Manbiji.

Redazione

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