SIRIA. Mosca ha completato una no fly zone sui cieli siriani

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La Russia ha completato in Siria una rete di no fly zone avanzata, sfidando la presenza militare degli Stati Uniti nel paese arabo e nel Mediterraneo orientale. L’Institute for the Study of War, Isw, di Washington, ha dichiarato in un nuovo studio che nel 2015 la Russia ha iniziato a creare una rete di difesa aerea parzialmente indipendente in Siria per proteggere i propri mezzi militari presso la base aerea di Hmeimimim e la struttura navale di Tartus sulla costa mediterranea. Da allora, riporta Press Tv, Mosca ha dispiegato suoi sistemi di difesa missilistica S-300 e S-400 e quattro sistemi di guerra elettronica in Siria.

Mosca ha anche stazionato almeno un radar avanzato 1L122-1E e un sistema mobile di comando e controllo Barnaul-T per sistemi di difesa aerea a corto raggio nello stato dilaniato dalla guerra, aggiunge lo studio Isw. Il rapporto ha inoltre osservato che la Russia ha optato di espandere la sua rete di difesa aerea in Siria in seguito all’attacco missilistico occidentale del 14 aprile sulla Siria e all’abbattimento accidentale del 17 settembre di un suo aereo da ricognizione Il-20. «La Russia può utilizzare queste capacità per organizzare una sfida strategica a lungo termine per gli Stati Uniti e la Nato nel Mediterraneo orientale e in Medio Oriente», afferma Isw.

Ha inoltre sottolineato come i recenti dispiegamenti in Siria «ampliano significativamente la portata geografica della rete di difesa aerea della Russia». Dal settembre 2015, su richiesta del governo di Damasco, i jet russi hanno attaccato i terroristi all’interno della Siria su richiesta del governo di Damasco. Gli attacchi aerei hanno aiutato le forze siriane ad avanzare contro i militanti, che dal 2011 stanno seminando scompiglio nel paese arabo.

Isw ha inoltre affermato che la rete di difesa aerea della Russia in Siria aumenta il rischio di futuri attacchi aerei di Israele sul suolo siriano.

Luigi Medici