SIRIA. Il FSA si sgretola senza aiuto USA

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Sono continuate in questi giorni le violazioni da parte del governo siriano della tregua a Daraa con attacchi di armi pesanti contro i quartieri tenuti dai ribelli.

Nel deserto sud del paese, la situazione continua ad essere volatile. Dopo l’annuncio del gruppo Shuada Qaratayn che continuava a combattere contro il SAA nonostante le richieste americane (che hanno tolto il loro supporto al gruppo), un altro gruppo ha dichiarato i propri intenti. 

Il gruppo del FSA Maghawir al Thawra del comandante Abu Housse ha deciso di defezionare al SAA portando con se armi e munizioni. Maghawra al Thawra ha portato con se un pick up, tre mitragliatrici pesanti, 16 fucili e dieci combattenti. Certo non si tratta di un grande gruppo, ma pur sempre di un’altra vittoria almeno morale del SAA. Più che altro si capisce quanto gli americani abbiano lasciato realmente il FSA da solo nell’area dopo il potenziale accordo con i russi.

Secondo quanto si apprende da un account locale, il cessate il fuoco nella zona a est di Damasco ha rafforzato la posizione di Jaish al islam che controlla i corridoi degli aiuti umanitari. Gli scontri continuano invece, anzi si allargano, sul fronte di Jobar dove è presente ad esempio HTS. Le NDF e la Guardia repubblicana hanno postato le foto dei loro morti sull’assalto di Jobar a est di Damasco. Questa mattina sono ripresi i bombardamenti aerei del governo siriano su Irbeen, allargando così il fronte di Jobar.

La popolazione ha ben compreso che il governo siriano ha come obiettivo chiaramente quello di annientare i gruppi terroristici in Siria, in particolare il gruppo qaedista di HTS, e di trovare un accordo con le fazioni meno estremiste dei ribelli. 

Vi sono comunque alcuni segnali che le cose stanno cambiando nella sacca a est di Damasco. Dopo gli scontri interni tra ribelli di Jaish al Islam contro HTS e Faylaq Rahman, nel corso degli ultimi giorni nella zona di East Ghouta sono aumentate le frizioni tra HTS e Faylaq Rahman. Proprio HTS ha emesso un comunicato in cui indica di essere stato oggetto di attacchi da parte dell’altro gruppo. Questo sarebbe un ulteriore passo verso lo sgretolamento dell’alleanza che HTS conduce in Siria. Dopo la defezione del gruppo Nour al Din Zinki alcuni giorni fa nella zona di Idlib, se HTS perdesse anche Faylaq Rahman si troverebbe in seria difficoltà e sicuramente si prevedrebbero scontri interni nel gruppo.

Nel frattempo, vi sono stati almeno sei attacchi aerei contro le zone residenziali di Al Zariqiya e Autaya a East Ghouta. Sono stati registrati anche duri scontri tra governo siriano e FSA sul fronte di Irbeen per il tentativo di avanzare del SAA.

Sono stati imposti giorni di cessate il fuoco nella zona di Arsal al Qalamoun per permettere a FSA e HTS di spostarsi con le proprie famiglie rispettivamente a Est Qalamoun e Idlib. Per questo motivo sono stati rispolverati per l’ennesima volta dall’inizio dell’anno i famosi bus verdi che sono arrivati nella zona di Arsal al Qalamoun per l’evacuazione di HTS. Dopo è probabile che il governo siriano e quello libanese decideranno di continuare l’operazione attaccando questa volta Daesh.

Continua anche l’operazione del SAA nella zona di Sokhna, dove però non è riuscito ad avanzare secondo account locale. In effetti, questa mattina si sono rinnovati gli scontri vicino al giacimento di Sokhna dopo che ieri sera il SAA ne ha preso il controllo.

Il SAA ha catturato Bi’r Abbūd al Mashī, Pomona Orchards, al-Thania e alcuni checkpoint a sud e ovest di Sokhna.

Nella zona di Ildib continua lo scontro, almeno a parole per ora, tra Ahrar al Sham/FSA e HTS. Il Consiglio della Shura Ahl al Ilm ha denunciato che Joulani sta seguendo le orme di Al Baghdadi nella zona di Idlib e i ribelli siriani si devono unire per combatterlo. Dal canto suo, HTS ha emesso un documento in cui vieta la formazione di nuovi gruppi o le defezioni con armi nella zona di Idlib. La situazione non fa ben sperare per il futuro e la possibilità che il solco tra i ribelli e HTS si allarghi ulteriormente. Nel momento in cui HTS deciderà di forzare la mano, è molto probabile che la Turchia, principale supporter dei ribelli (in particolare di Ahrar al Sham), decida di attaccare per ripulire la zona di Idilb dal gruppo affiliato ad Al Qaeda. 

Anche nella zona di Raqqa, come lo è in Iraq, Daesh sembra aver poche notizie da dare o ha problemi di comunicazione con la sua “sala stampa”. Per questo motivo, quando arriva una notizia di particolare interesse, Daesh la ribatte più volte. Come accaduto ad esempio per il suo attacco contro una caserma del PKK a Al Karama, est di Raqqa che tra feriti e uccisi ha colpito 53 membri del PKK.

Redazione

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