Ridefinizioni di potere dentro al-Qaeda

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ITALIA – Roma 11/11/2013. Ayman al-Zawahiri, guida di al-Qaeda, ha ordinato a uno dei principali movimenti militanti in Siria – lo Stato islamico dell’Iraq e il Levante (Isil) – attraverso una registrazione diffusa l’8 novembre da Al-Jazeera, di smettere di interferire in Siria e ne ha decretato lo scioglimento; rimane invece in attività lo Stato Islamico dell’Iraq (Isi) che agirà all’interno dei confini iracheni.

A tal proposito ha voluto sottolineare che Jabhat Al-Nusra resta l’unico ramo di al-Qaeda in Siria con il compito di riferire al comando generale. 

«Abu Bakr al-Baghdadi», capo di al-Qaeda in Iraq «ha fatto un errore, quando ha permesso la costituzione dello Stato Islamico dell’Iraq e del Levante senza chiedere il nostro permesso, pur informandoci  della cosa». Ha continuato il pediatra egiziano leader del movimento terroristico che ha anche posto l’accento sugli errori di Abu Mohammad al-Jawlani, quando aveva rifiutato la partecipazione della Isil in Siria, senza chiederne conferma al leader supremo. Il vertice della più grande organizzazione terroristica rilancia, quindi, il suo potere all’interno delle varie branche di nuova formazione che parrebbe vogliano affrancarsi dall’egemonia centrale.

Per quanto riguarda la disputa, tra il capo dello Stato Islamico dell’Iraq e il capo di Jabhat al-Nusra, già nel mese di aprile di quest’anno se ne erano avute avvisaglie a causa del rifiuto da parte di quest’ultimo di far parte della loro linea di azione, confermando invece la sua fedeltà a Zawahiri. Al-Nusra, sorto alla fine del 2011, si è inserito nelle liste di al-Qaeda da subito, e per questo è inclusa nell’elenco  delle organizzazioni terroristiche degli Stati Uniti. Rimane però da evidenziare che quando ci si trova a parlare del Medio Oriente i meccanismi innescati dall’Occidente prendono forme un po’ disarticolate che non sempre collimano; infatti è proprio al-Nusra ad aver realizzato alcuni degli attacchi mortali contro il regime siriano, tra cui diversi attentati suicidi e non è ad oggi un segreto che siano stati appoggiati proprio dagli Usa e dai loro alleati nella regione, pur essendo stati riconosciuti come terroristi 

Resta il fatto che Isil dovrà sciogliersi perchè accusato delle continue escalation di violenze ai danni dei civili siriani, rapimenti ed esecuzioni pubbliche nelle zone da loro controllate. Ma il motivo è anche da ricercarsi nelle varie sconfitte collezionate dal movimento, inferte dall’esercito regolare siriano che sta progressivamente riconquistando tutti i territori caduti in mano ai terroristi. L’attuale situazione d’instabilità sta minando anche la compattezza, che sino ad oggi pareva inattaccabile, dei vari gruppi di ribelli che si erano riversati in Siria provenienti da vari paesi, e li costringerà a ridefinizioni di potere interne. Il rischio a questo punto è che si possano scatenare altri scenari di  violenza che in questo momento potrebbero far degenerare ulteriormente la già gravissima crisi del mondo arabo.