Siccità: muoiono pecore in Patagonia

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di Luigi Medici ARGENTINA – Buenos Aires, 29/09/2016. L’Argentina ha perso il 12% nazionale delle sue greggi per la grave siccità nella Patagonia del nord

La Patagonia del Nord sta soffrendo la peggiore siccità da 17 anni, perdendo 1,8 milioni di pecore; le precipitazioni del 2016 sono state inferiori del 45% rispetto alla media storica.

Secondo la Facultad de Agronomía de Buenos Aires, «è possibile che la situazione peggiori nei prossimi mesi, quando le greggi non avranno abbastanza erba per alimentarsi». La relazione si basa su un sondaggio fatto nelle province di Chubut e Rio Negro.

La mancanza di piogge è ricorrente in queste province della Patagonia, il peggior impatto si è registrato tra il 2007 e il 2011, quando due delle peggiori siccità in sessant’anni si sono susseguite unite a temperature elevate ed eruzioni dei vulcani Chaiten e Puyehue.

Secondo le stime del ministero dell’Agro-industria, dal 2007, si stima che 1,8 milioni di pecore sono morte nel Chubut e Rio Negro, che equivale al 12% dei 14,5 milioni di pecore presenti nel paese. Le due province, da sole, costituiscono il 43% del totale delle pecore dell’Argentina.

«Questa situazione climatica è di portata eccezionale», recita lo studio della Facultad de Agronomía e l’Instituto Nacional de Tecnología Agropecuaria, ripreso da MercoPress, che indica una evidente mancanza di crescita dell’erba nella regione anticipando uno scenario complicato per il resto dell’anno e la prima metà del 2017.

Alla luce delle scarse risorse di foraggio per il prossimo inverno, lo studio  si propone di mettere in guardia gli agricoltori a di prepararsi ad una significativa contrazione delle risorse alimentari nel corso dei prossimi dodici mesi. Il suggerimento dei due istituti è quello di di conservare le giovani pecore per garantire la lana e gli agnelli nel 2017.