Armi russe per Belgrado

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RUSSIA – Mosca 17/01/2016. Se i piani della Serbia di acquistare sistemi di difesa aerea e MiG-29 dalla Russia avessero successo, con queste armi «sarà possibile ripristinare l’equilibrio nei Balcani».

Secondo il Kommersant, che ne da notizia il 15 gennaio, questo equilibrio «potrebbe essere compromessa dai piani della Croazia di acquistare missili operativi tattici-MGM-140 Atacms dagli Stati Uniti», si tratta di missili che hanno un raggio di azione di 300 chilometri. «L’esercito serbo ritiene che la presenza di tali armi nei Balcani possa cambiare l’equilibrio di potere nella regione. Visto che non hanno ricevuto alcun aiuto dai vicini nell’adesione alla Nato; sono stati costretti a rivolgersi a noi» riporta una fonte russa non identificata citata dal giornale. La richiesta della Serbia è già stata inviata in Russia e una commissione speciale per la cooperazione tecnico-militare tra i due paesi la discuterà entro la fine di gennaio. Ne ha addirittura parlato il vice primo ministro russo Dmitry Rogozin: «Studieremo la lista con la massima cura, la prenderemo in considerazione, e faremo gli atti necessari». Secondo il Kommersant, l’esercito serbo è interessato soprattutto alle armi e sistemi di difesa aerea di fascia piccola e media: Buk, Tor, e Pantsir-S1. Il complesso sistema S-300 non è stato discusso durante le riunioni di Rogozin a Belgrado poiché il bilancio militare serbo non consente questo acquisto, afferma Kommersant. Inoltre, il ministero della Difesa della Serbia intende acquistare diversi MiG-29 per la sua aeronautica militare. Il paese ha attualmente dieci MiG-29, compresi i sei acquistati dalla Russia nel 2013, undici MiG-21, così come diverse decine J-22 Orao (Aquila).