Sea hackera Skype e Twitter

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SIRIA – Damasco 03/01/2013. Il Syrian Electronic Army ha hackerato i blog di Skype e Twitter con il messaggio: «Microsoft controlla il vostro account, vende i dati al governo».

Il Sea sostiene di aver violato le piattaforme mediali sociale di Skype, pubblicando un monito a non utilizzare il servizio di posta elettronica di Microsoft perché «stanno monitorando i vostri conti e vendono i dati ai governi»; Microsoft, occorre ricordare, possiede Skype. Il post, che è stato rimosso, è stato immesso sul blog di Skype e sull’account di Twitter; in risposta, Skype ha dichiarato che «nessuna informazione o utente è stata compromesso» durante l’operazione di hacking. In precedenza il Sea, che sostiene il presidente Bashar Assad, ha rivendicato la responsabilità per diversi attacchi informatici: quello del New York Times ad agosto 2013;  il sito dei Marines statunitensi a settembre 2013, reindirizzando i visitatori del sito ad una schermata in cui si diceva che Barack Obama era «un traditore che vuole mettere la vostra vita in pericolo per salvare gli insorti di Al Qaeda». In precedenza, maggio 2013, il sito satirico The Onion era stato violato da Sea, che aveva postato tweet contro le Nazioni Unite. Il nuovo attacco arriva dopo lo scandalo Snowden, il quale ha recentemente detto che i suoi colleghi alla Nnsa erano «stupiti di apprendere che stiamo raccogliendo più informazioni sui cittadini statunitensi negli Stati Uniti, che i russi sui russi in Russia». Dopo le rivelazioni, è stata creata una sorte di alleanza definitasi “Gruppo di sorveglianza” da Microsoft, Google e altri, per chiedere «cambiamenti su larga scala», al monitoraggio fatto dalle autorità Usa. In risposta alle crescenti minacce di pirateria informatica , in particolare da Siria, Cina e Iran, molti paesi hanno cercato di rafforzare la sicurezza Internet e a tal fine, la Israel Electric Company ha aperto una “cyber- palestra” per allenare le difese contro gli attacchi informatici. La Cyber-Gym serve a formare i dipendenti delle aziende che gestiscono le infrastrutture critiche da attacchi informatici, sopratutto quelli dell’Iec che subisce, secondo le sue stime, circa 10mila attacchi all’ora. Chi frequenta la Cyber​-Gym sono «professionisti dell’esercito, dei servizi di sicurezza e dell’università», ha detto un istruttore anonimo riportato da Arutz Sheva. Si tratta in pratica di essere addestrati a reagire ad attacchi simulati di diverso genere e se un attacco informatico non viene arrestato, il risultato è che gli allievi restano seduti in una stanza immersa nel buio. Il vice presidente Iec, Yaakov Haim, ha detto che «esiste la possibilità che la Cyber-​​Gym possa essere apertq alle società americane, a quelle dell’Europa occidentale, Europa orientale e Asia».