Nuovo scudo fiscale per l’Argentina

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ARGENTINA – Buenos Aires 11/5/13. L’Argentina offre condono fiscale per i dollari non dichiarati e le attività nel paese e all’estero.

L’amministrazione del presidente Cristina Fernandez ha annunciato la redazione di un progetto di legge destinato a stabilire un piano di recupero per le attività non dichiarate all’interno del paese e all’estero, al fine di rafforzare il livello di riserve in valuta della Banca centrale. Il governo stima che gli argentini detengono 160 miliardi di dollari al di fuori del sistema finanziario del paese e all’estero.

Il disegno di legge per lo scudo fiscale riguarderà i risparmiatori con liquidità in dollari non dichiarati in Argentina, nonché quelli con depositi off-shore in paradisi fiscali; alo offrirà la possibilità di rientrare e / o re-immetterli nel mercato locale attraverso l’acquisto di obbligazioni speciali che verranno emesse in settori strategici dell’economia, quali idrocarburi o edilizia.

L’iniziativa in caso di successo dovrebbe anche alleggerire la pressione del mercato dei cambi locale che ha visto il dollaro nel mercato parallelo rompere la barriera di 10 pesos, pari a un incremento del 45% dall’inizio dell’anno.

Come detto dal ministro dell’Economia Hernán Lorenzino, in una conferenza congiunta con gli altri membri della squadra economica del governo (il vice ministro dell’Economia Axel Kiciloff, il governatore della Banca centrale Mercedes Marco del Pont, il direttore dell’Afip Ricardo Echegaray, e il ministro per il Commercio Interno Guillermo Moreno), il «nuovo sistema per lo sviluppo degli investimenti nei settori strategici si propone di attrarre un maggior numero di dollari per rafforzare le riserve della banca centrale in valuta estera (…) Questi due nuovi strumenti finanziari sono i Bond Argentina per il risparmio e lo sviluppo economico, e l’altra opzione di investimento è un certificato per il settore immobiliare e edilizio nell’ambito della riforma della Banca Centrale».

«Ci rivolgiamo a coloro che hanno risparmi in dollari non dichiarati in modo che possano utilizzali per gli investimenti», ha spiegato Lorenzino.

Allo stesso modo, Lorenzino ha osservato che l’idea «è quella di integrare le risorse inattive nel modello di produzione argentina. Queste misure sono integrate agli sforzi che i paesi più avanzati stanno attualmente conducendo per attrarre fondi offshore al mercato». Il capo della Agenzia delle Entrate, Afip, Echegaray, ha spiegato che chi è disposto ad entrare nel programma di recupero di beni sarà esentato dal pagamento di tasse.

Alla fine del 2011 e all’inizio del secondo mandato di Cristina Fernández, le riserve di valuta estera della Banca Centrale Argentina erano pari a 46,13 miliardi di dollari, mentre, esattamente un anno fa, il 7 maggio 2012, le riserve erano in dollari 47,84 miliardi. Da agosto 2012,si è registrata una forte riduzione pari a 1,7 miliardi scendendo a 45 miliardi di dollari.

Secondo Afip  vi sono circa 40 miliardi di dollari all’interno dell’Argentina, nel circuito informale, e 120 miliardi investiti in beni off-shore o depositati in paradisi fiscali.

Questa è la seconda volta che il governo di Cristina Fernandez offre lo scudo fiscale. La prima volta nel 2009, per un totale di quattro miliardi di dollari venuti a galla, con 3.200 persone fisiche sconosciute al fisco rintracciate, 8.000 persone giuridiche e 38.000 contribuenti.