Sciopero della pesca a Mazara

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di Redazione ITALIA – Mazara del Vallo 31/10/2016. «Ancora ad oggi risulta veramente assurdo ed incomprensibile il fatto che il porto peschereccio della marineria più grande d’Italia sia innavigabile e privo di illuminazione. È vergognoso che, nonostante le promesse e gli appelli degli operatori economici, ormai disperati e sull’orlo del fallimento, le Autorità competenti e la burocrazia non siano riuscite a porre soluzioni concrete al fine di dare dignità ad un’intera comunità che tenta di sopravvivere con l’attività di pesca. Pertanto ci ritroviamo costretti a proclamare lo stato di agitazione permanente del settore e ciò finché non arriveranno risposte concrete da chi è responsabile di questa situazione davvero aberrante. Quali logiche politico-economiche si nascondono dietro a tali problemi?».

Questo è quanto dichiarato, al termine di una riunione convocata d’urgenza presso i locali del Distretto della Pesca e Crescita Blu, dal Coordinamento Territoriale Filiera Ittica Mazara composto dai rappresentanti di Confederazione    Imprese Pesca-Federpesca, Distretto   Produttivo   della Pesca, Co.Ge.P.a.  Mazara, Federazione Imprese Pesca Mediterranea-Coldiretti, Fiume  Mazaro-Unci  Pesca, O.P. Il Gambero e la Triglia del Canale, Fai-Cisl,  Flai-Cgil,  Uila-Uil.

Il Coordinamento ha contattato e comunicato la decisione al Vice Sindaco della Città di Mazara del Vallo, Silvano Bonanno, che più volte è intervenuto sulle problematiche del porto.

Numerose sono state in questi mesi le richieste, sia da parte del comparto produttivo che delle istituzioni locali, di intervento alla Regione per ripristinare l’illuminazione del porto e per  dare inizio al primo stralcio dei lavori di escavazione del porto canale, ormai innavigabile perché non dragato da anni, il cui farraginoso iter, di competenza dell’ufficio del commissario ctraordinario delegato per l’Attuazione degli interventi per la mitigazione del Rischio Idrogeologico presso il dipartimento regionale della Protezione Civile, si trova bloccato a causa della mancanza di un parere tecnico dell’assessorato regionale Territorio ed Ambiente.   

Pertanto il Coordinamento ha proclamato lo stato di agitazione permanente del settore non escludendo azioni clamorose per la riaffermazione della dignità di tutti gli armatori, pescatori ed operatori marittimi e portuali che subiscono da anni una insopportabile ingiustizia: la privazione della fonte principale di vita per loro e le loro famiglie, cioè l’uso del porto di Mazara, che ha contribuito al prosciugamento economico e sociale dell’intera Città.