RUSSIA. Rosneft chiede di annullare le sanzioni UE

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Prosegue la battaglia legale tra Rosneft e l’Unione europea contro le sanzioni imposte che limitano l’operativa delle imprese russe anche nel Belpaese. 

Lo scorso 28 Marzo 2017 la Corte Europea di Lussemburgo ha riconosciuto legittime le sanzioni dell’Unione Europea contro la più grande società russa di petrolio, la Rosneft. L’UE ha imposto sanzioni alla Russia nel 2014, sanzioni che interessano politici, individui e importanti imprese statali come Rosneft.

Nel Tribunale generale europeo, Rosneft chiede l’annullamento delle sanzioni dell’UE nei confronti del settore petrolifero, nonché la restrizione dell’approvvigionamento di beni e servizi da utilizzare nei progetti artico, di acque profonde e nella produzione di petrolio in Russia, nonché le disposizioni su titoli e prestiti, che limitano la fornitura di servizi di finanziamento e di compravendita di azioni ad alcune società russe, tra cui Rosneft. La più grande compagnia petrolifera russa continua a difendere i propri interessi nelle varie entità giuridiche dell’Unione europea. Quasi il 50% delle partecipazioni di partner stranieri: BP e consorzio internazionale, compresi i commercianti di petrolio svizzeri Glencore e il fondo sovrano del Qatar con il 19,75% e il 19,5%, di conseguenza.

Per questo gli avvocati della compagnia petrolifera Russa hanno chiesto al Tribunale dell’Unione europea (primo grado) di cancellare le sanzioni UE contro il settore petrolifero, sanzioni che di fatto limitano la fornitura di beni e servizi. «Rosneft ritiene che il giudizio della Corte di giustizia europea sia illegale, infondato e politicizzato. Il sistema giudiziario europeo ha fallito il test di neutralità. In realtà, la sentenza dello scorso Marzo mostra come lo stato di diritto in Europa venga sostituito secondo la regola della situazione politica», ha detto in una nota la società. «Le sanzioni dell’Ue sono state imposte per raggiungere obiettivi nascosti, infatti, per i danni a lungo termine all’industria petrolifera».

Rosneft è partecipata in misura rilevante da società europee anche comunitarie ed opera in collaborazione e con partnership con le più importanti compagnie energetiche europee. Pertanto le sanzioni specificatamente comminate peggiorano di molto il quadro soprattutto per l’Italia che oltre ad essere un grande utilizzatore di energia ha nelle compagnie che operano nel settore energetico una delle sue eccellenze tecnologiche.

Redazione