RUSSIA. Mosca apre una base navale in Sudan

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La Russia prevede di costruire una base navale in Sudan, secondo un progetto di accordo bilaterale tra le due nazioni. L’accordo permetterebbe alla Russia di stabilire una base logistica navale in Sudan per la riparazione e la fornitura di navi da guerra, oltre a fornire riposo ai marinai, secondo il documento pubblicato l’11 novembre su un sito web del governo russo dopo l’approvazione del primo ministro Mikhail Mishustin.

Secondo quanto riportano Tass e Interfax, la base navale in Sudan espanderebbe l’influenza russa nell’Africa nord-orientale lungo le rotte marittime vitali del Mar Rosso e dello stretto di Bab el-Mandeb. La bozza di accordo dice che fino a 300 equipaggi e quattro navi da guerra possono rimanere nella base logistica navale, comprese le navi con sistemi di propulsione nucleare.

La Russia ha interessi economici e geopolitici in Sudan, un Paese ricco di petrolio e altri minerali. Il Sudan è anche uno dei principali importatori di armi russe in Africa. L’accordo stabilisce che la Russia si è detta disponibile a consegnare gratuitamente al Sudan armi e hardware militare per mantenere la difesa aerea della base navale sudanese a Port Sudan, dove sorgerà l’impianto navale russo. Omar al-Bashir chiese per la prima volta alla Russia di costruire una base lungo il Mar Rosso nel 2017, anche a causa delle preoccupazioni per le azioni degli Stati Uniti.

La crisi economica del Sudan si è aggravata in seguito alla cacciata del 2019 del dittatore Omar al-Bashir in un colpo di stato che ha lasciato il Paese nelle mani di un governo di transizione civile e militare che sta cercando di porre fine all’isolamento internazionale del Paese. Anche l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti sono attori importanti in Sudan, fornendo al nuovo governo gli aiuti finanziari di cui ha bisogno.

Il mese scorso, poi, gli Stati Uniti hanno rimosso il Sudan dalla lista degli stati sponsor del terrorismo, nuova iniziativa diplomatica tra Khartoum e Washington dopo la cacciata di Bashir, riporta Rferl.

Luigi Medici