Dopo la Crimea, poi la Luna

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RUSSIA – Mosca 11/05/2014. La Russia ha elaborato il programma per la colonizzazione della Luna e ha preventivato di inviare le prime spedizioni per costruire una base lunare permanente nel 2030.

A riportare la notizia era il quotidiano Izvestia l’8 maggio, citando un documento della Roscosmos. «La Luna è un obiettivo spaziale per la futura esplorazione della civiltà terrestre, e una competizione geopolitica per le risorse naturali della Luna può iniziare nel XXI secolo», si legge in un rapporto su un potenziale programma lunare elaborato dall’Accademia Russa delle Scienze, dall’agenzia spaziale Roscosmos e dall’Università Statale di Mosca.
Il programma ha lo scopo di costruire una base lunare stabile entro la metà del secolo; in questo modo sarebbe permessa l’estrazione di minerali sull’unico satellite naturale della Terra.
Il progetto prevede di sviluppare una gamma di tecnologie spaziali a lunga distanza per garantire che la Russia sia in grado di esplorare la Luna indipendentemente da partner stranieri. Le precedenti proposte per l’esplorazione lunare erano concentrate su una forte cooperazione internazionale, in quanto si riteneva che nessun paese potesse permettersi propri progetti interplanetari.
La Russia prevede una pianificazione basata su tre o quattro cicli per i prossimi 16 anni: le prime quattro fasi si svolgeranno tra il 2016 e il 2025 e si concentreranno sull’individuazione della composizione fisica e chimica del polo sud lunare, dove verrebbe poi collocata la base. I viaggi spaziali di andata e ritorno sono previsti per il 2028-30 e il presidio per l’esplorazione lunare per il 2030-40.
La prima fase costerà al governo 28,5 miliardi di rubli (800 milioni di dollari), riporta Izvestia.
Le precedenti spedizioni lunari, iniziate con il programma lunare di Urss (1959) e Stati Uniti che portò allo sbarco del primo uomo sulla Luna 10 anni dopo, scoprirono alluminio, ferro, titanio, terre rare e altri minerali.

Mosca investirà in un nuovo spazioporto: il cosmodromo di Vostochny che si trova a nord del fiume Amur nell’estremo lembo orientale della Siberia. Con la sua apertura la Russia lancerà dal proprio suolo, piuttosto che dalla base kazaka di Baikonur. Il piano russo iniziale prevede, come abbiamo detto, missioni da ora al 2025. È prevista la progettazione e il lancio di un sistema modulare e di veicoli spaziali, con vettori dei razzi. La navicella prevista sarà di 14 tonnellate da lanciare nella bassa orbita terrestre. Poi saranno aggiunti ulteriori 6 tonnellate di moduli ogni missione. Il vettore lunare avrà una capacità di carico utile di 80 tonnellate.
In parallelo la Russia intende lanciare una serie di esploratori lunari robotici, tra cui due nuovi rover e un orbiter. Luna- 25, il rover, andrà verso il Polo Sud e verrà lanciato nel 2016. Sarà seguito da un orbiter nel 2018 e un secondo lander polare nel 2019. Il rover cercherà ghiaccio d’acqua nei crateri polari profondi. Dovrebbero essere operativi per un massimo di cinque anni e avranno la capacità di viaggiare in un raggio di 30 km dai loro siti di atterraggio .
A queste missioni senza equipaggio seguiranno una serie di voli spaziali umani, volti a costruire e completare una base lunare permanente tra il 2030 e il 2040. La presenza umana russa sulla Luna si concentrerà sulla raccolta di risorse lunari, la sperimentazione e la progettazione di nuove tecnologie spaziali per le future missioni nello spazio profondo. Per la Russia, la Luna è il primo passo logico per l’esplorazione umana e la conquista dello spazio. La Luna diventerà il banco di prova per lo sviluppo di sistemi abitativi chiusi che in futuro potrebbero essere costruiti su altri pianeti come Marte. I russi pensano che la decisione statunitense di non tornare sulla Luna sia un errore e una opportunità, esattamente come faranno i cinesi. Anche l’India ha l’ambizione di far atterrare i propri astronauti sulla Luna così come l’Europa.

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