RUSSIA. Le nuove armi di Putin

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Il vice primo ministro russo, Dmitri Rogozin, ha detto che il presidente russo Vladimir Putin aveva firmato il nuovo programma statale del paese per l’acquisto di armi, che comprende, tra le altre cose, la robotica, sistemi di intelligence, UAV e munizioni di precisione: «Sì, il documento è stato firmato dal presidente», ha detto Rogozin in un’intervista apparsa sul Kommersant.

Rogozin ha osservato che il nuovo programma era stato preparato sulla base dell’esperienza dell’uso di armi e attrezzature militari in combattimento in Siria. Le nuove piattaforme e i nuovi sistemi sono stati testati in condizioni estreme. In totale, sono stati testati oltre 200 tipi di armi e attrezzature, ha osservato Rogozin.

«Robotica, sistemi di intelligence, Uav da combattimento e ricognizione, sistemi aerei antimissile, munizioni di precisione: tutto questo è incluso nel nuovo programma statale per l’acquisto di armi. Allo stesso tempo, non si dovrebbe chiudere gli occhi di fronte all’accumularsi del potenziale militare della Nato, all’attuazione del concetto di attacco globale da parte degli Stati Uniti, all’intenzione di dispiegare armi nello spazio esterno e al dispiegamento di sistemi strategici non nucleari di precisione. Avremo una risposta decente a tutto questo, credetemi», ha detto Rogozin.

A novembre 2017, il vice ministro russo della Difesa Tatiana Shevtsova ha detto che il programma di spesa previsto era di 19 trilioni di rubli per l’acquisto di attrezzature militari e un trilione di rubli per il sistema di sincronizzazione. Nel 2016, riporta Sputnik, il ministero della Difesa aveva annunciato che il programma, tra le altre cose, avrebbe incluso sistemi missilistici di difesa aerea S-500, la quinta generazione di Su-57, carri armati Armata e poi veicoli corazzati.

Dmitri Rogozin ha detto che la quota di attrezzature moderne in servizio presso le forze armate russe ammonterà al 70% nel 2021. Il vice primo ministro ha inoltre osservato che dal 2014 quasi 300 modelli di armi fabbricate all’estero sono stati sostituiti con prodotti russi, tra cui 200 armi prodotte dalla Nato e dagli Stati membri dell’Ue e 100 modelli prodotti dall’Ucraina.

Antonio Albanese