Oil for goods tra Russia e Iran

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IRAN – Teheran 17/03/2014. Iran e Russia stanno ufficialmente negoziando un contratto “oil for goods”.

Lo ha annunciato l’ambasciatore della Russia in Iran, Levan Jagarian, tramite l’ agenzia di stampa iraniana Isna il 17 marzo.
Jagarian ha poi aggiunto che il presidente iraniano Hassan Rouhani e il presidente russo Vladimir Putin hanno accettato di siglare il contratto.
La questione è importante per la Russia, ha detto Jagarian, aggiungendo che il contenuto del contratto è molto complesso, fatto che comporta ancora una seria di ulteriori discussioni tecniche.
Il diplomatico ha espresso la speranza che il “contratto di scambio” venga firmato al più presto.
La Reuters, il 10 gennaio, riportava che Iran e Russia stessero negoziando uno scambio “oil for goods” che avrebbe permesso all’Iran di risollevare le sue esportazioni di petrolio in modo significativo.

Sempre la Reuters riportava fonti russe e iraniane vicine ai negoziati annunciando che gli ultimi dettagli erano in discussione. L’accordo prevederebbe che Mosca possa acquistare fino a 500mila barili al giorno di petrolio iraniano in cambio di attrezzature e beni russi (AGC: Attivismo commerciale iraniano; Petrolio iraniano per imprese russe).
L’11 gennaio, il direttore del dipartimento pubbliche relazioni del ministero del Petrolio iraniano, Akbar Nematollahi, aveva però smentito la notizia, dicendo che non era stato fatto alcun accordo.
Allo stesso tempo, sempre l’11 gennaio, il direttore del Dipartimento importazione delle dogane iraniane, Foroud Asgari, aveva detto alla Fars, che non era ancora chiaro quali tipo di beni l’Iran avrebbe importato dalla Russia.
Asgari aveva detto che le tipologie mercelogiche sarebbero state determinate dopo l’accordo finale. Aveva anche aggiunto che l’amministrazione doganale iraniana non aveva ancora ricevuto alcuna nota sulla questione.
Considerando che le sanzioni americane ed europee hanno diminuito significativamente le esportazioni di petrolio iraniano, l’acquisto della Russia di 500mila barili al giorno di greggio potrebbero risollevare le esportazioni iraniane di petrolio di circa il 50 per cento e fornendo un importante impulso alla sua economia in difficoltà.
All’inizio di febbraio, il sotto Segretario di Stato Usa per gli affari politici, Wendy Sherman, aveva detto che un accordo oil for goods tra la Russia e l’Iran non sarebbe dovuto andare avanti, avvertendo che tale accordo potrebbe essere soggetto a sanzioni Usa, vista la potenzialità di mettere in crisi i colloqui sul nucleare del P5+1.