RUSSIA. Il Pentagono crea paura sulla potenza di Pyongyang

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Le capacità sottomarine della Corea del Nord sono state esagerate dal Pentagono nella sua impazienza di imporre ulteriori sanzioni contro Pyongyang e contro la Cina. 

Mosca afferma, infatti, che il test sottomarino è solo una notizia “costruita”  per forzare la mano, riporta Sputnik.

Il Pentagono, infatti, aveva rilevato «livelli molto insoliti e senza precedenti» dell’attività subacquea nordcoreana e la prova di un “test di espulsione”, scendono la Cnn.

Un test di espulsione mette alla prova  il sistema di “lancio freddo” dei missili sottomarini. Il sistema utilizza gas pressurizzati per spingere il missile dal suo contenitore di lancio e il motore a razzo si accende una volta che l’arma ha lasciato il sottomarino, per prevenire danni all’apparecchiatura di lancio.

Aleksey Podberezkin, direttore del Centro di Ricerca Politico-Militare presso l’Istituto Statale di Relazioni Internazionali di Mosca, ha detto che, per ragioni politiche, il Pentagono esagera la potenza dei sottomarini della Corea del Nord. «In questo momento, non esiste un sistema missilistico nordcoreano che possa minacciare gli Stati Uniti e non ci sarà per un bel po ‘di tempo: teoricamente, in due o tre anni, uno dei suoi missili potrebbe essere in grado di raggiungere la costa americana, SI tratta solo di una speculazione creata ad hoc come scusa per rafforzare le sanzioni  e imporre nuove sanzioni militari sulla Corea del Nord».

Infatti, prosegue l’esperto russo, l’annuncio degli Stati Uniti di un “test ejection” della Corea del Nord è solo fuffa, un tentativo di creare paura sulle capacità militari della Corea del Nord: «È un lancio normale, qualsiasi missile marino esce dal silo senza avviare i motori principali, viene semplicemente spinto dall’aria compressa (…) La Corea del Nord non ha una tecnologia unica, è impossibile.Ci sono generalmente solo tre, quattro o cinque paesi che potrebbero avere una tecnologia militare unica e anche solo in alcune aree, solo grandi Stati sono in grado di sviluppare tecnologie militari e la Corea del Nord non è uno di loro».

Graziella Giangiulio