RUSSIA. Grandi opportunità dopo il rigetto USA dell’accordo nucleare 

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La Russia ha condannato Washington per il suo ritiro dall’accordo nucleare con l’Iran. Mosca e Teheran, una volta, avevano relazioni difficili, ma hanno visto migliorare i loro legami dalla fine della Guerra fredda. Negli anni Novanta, Mosca ha accettato di riprendere la costruzione della centrale nucleare iraniana di Bushehr che la Germania aveva abbandonato. La Russia e l’Iran hanno cercato di rafforzare i loro legami commerciali ben prima dell’accordo del 2015, nonostante le sanzioni internazionali in vigore e le società russe hanno continuato a lavorare in Iran anche quando le sanzioni erano operative, riporta Raw.

Gli Stati Uniti hanno sistematicamente costretto l’Iran a rivolgersi maggiormente alla Russia e alla Cina. La situazione attuale potrebbe rivitalizzare i legami economici russo-iranianiani che hanno perso terreno negli ultimi anni nonostante il coinvolgimento dei giganti russi del nucleare e del petrolio nel paese mediorientale. Il commercio bilaterale ammontava a 1,7 miliardi di dollari nel 2017, in calo del 20 per cento rispetto all’anno precedente e ben al di sotto degli oltre 3 miliardi di dollari alla fine degli anni 2000.

Nella sua recente visita a Teheran, il vice ministro degli Esteri russo Sergei Ryabkov ha detto al suo omologo Abbas Araghchi che i due paesi intendevano continuare «la cooperazione economica (…) Non abbiamo paura di sanzioni», ha detto Ryabkov.

Ciò fa eco alle dichiarazioni della Cina, che ha anche affermato di voler continuare i normali legami commerciali con l’Iran e sta attualmente finanziando progetti infrastrutturali ed elettrici per un valore di svariati miliardi di dollari nel paese. «La Russia vuole vendere acciaio, infrastrutture di trasporto e altri manufatti all’Iran. Meno concorrenza da parte degli Stati Uniti e dell’UE, meglio è» riporta Raw.

Un altro segnale positivo per l’economia russa è l’aumento del prezzo del petrolio, che ha raggiunto il livello più alto dal 2014 dopo il ritiro degli Stati Uniti dall’accordo con l’Iran.

Gli analisti della Russia Alfa Bank hanno detto che le attuali tensioni dovrebbero mantenere i prezzi del petrolio ad un livello elevato definendolo un «grande sollievo per il mercato russo». Per Mosca, le cui finanze rimangono fortemente dipendenti dalle risorse naturali, questa è una fonte significativa di reddito in un momento in cui Vladimir Putin inizia il suo quarto mandato al Cremlino con la promessa di sviluppare l’economia russa e di ridurre la povertà.

Graziella Giangiulio