Investire in Ruanda

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RUANDA – Kigali. 8/5/13. Ha riscosso il plauso dei mercati l’emissione di bond internazionali dal Ruanda, segno, ha detto il ministro delle Finanze ruandesi Claver Gatete, di maturità economica.

I Bond emessi del valore di 400 milioni di dollari, scadranno nel 2023, con una cedola del 6,625 per cento. Il portafoglio ordini ha chiuso con una  richiesta di 3.5 miliardi di dollari con 250 investitori partecipanti.

«I Bond sottoscritti in eccesso, sono un chiaro segnale che gli investitori internazionali hanno fiducia nell’Africa, al di là della solita storia delle materie prime». «Le intenzioni del Ruanda sono di iniziare una serie di investimenti nelle infrastrutture come parte della costruzione di un’economia moderna, dinamica, basata su servizi all’avanguardia connessi ai mercati internazionali». Le obbligazioni sono state distribuite agli investitori a livello globale, anche negli Stati Uniti, in Europa e in Asia dopo che i funzionari ruandesi hanno incontrato gli investitori  a Boston, Francoforte, Hong Kong, Londra, Los Angeles, Monaco di Baviera, New York e Singapore. Le obbligazioni sono state classificate “B” da Standard & Poors e “B” da parte di Fitch. Una parte significativa dei proventi dei titoli sarà utilizzato per terminare la costruzione del Kigali Convention Centre. Esso contribuirà inoltre a finanziare il progetto della centrale idroelettrica da 28 megawatt Nyabarongo, che consentirà il Ruanda per spegnere i generatori diesel attualmente in uso e ridurre la bolletta di importazione del paese. L’emissione del prestito obbligazionario riflette la spinta del Ruanda a diventare meno dipendente dagli aiuti internazionali. Essendo cresciuto costantemente ad una media del 8,2 per cento negli ultimi cinque anni, l’ambizione del governo è quello di diventare un paese a medio reddito entro il 2020. Per raggiungere questo obiettivo, il governo quest’anno ha annunciato lo sviluppo economico e la riduzione della povertà, piano che rientra nella ” Strategia II”. Gli obiettivi di questa strategia è che, entro il 2018, la crescita economica passi dall’attuale 8,3 per cento al 11,5 per cento annuo e la crescita delle esportazioni cresca del 28 per cento.