Fuori dal giro, di Cesare Ferri

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ITALIA – Roma. 07/10/13. La Parigi di oggi non è più la Parigi di quando gli artisti di mezzo mondo vi si recavano in cerca di ispirazione e affermazione, ciononostante Adriano Oneto, un giovane pittore italiano in piena crisi creativa, è proprio nella capitale francese che decide di trasferirsi.

Spera di trovare nuovi stimoli calandosi in quel mondo che ha visto agire i suoi amati impressionisti. Cammina lungo le stesse strade, si ferma davanti alle case che hanno abitato, ne ammira le opere: non ha alcuna intenzione di imitarli, ma la vicinanza ideale con loro, che tanto hanno sofferto senza mai arrendersi, lo fa, alla fine, tornare al lavoro. Inoltre ora ha capito come e cosa dipingere e, soprattutto, ha capito che è venuto per lui il momento di dichiarare guerra, attraverso le sue opere, a certa arte contemporanea troppo spesso ancella del brutto.
Ma la vita di Adriano non si esaurisce davanti al cavalletto nel chiuso dello studio anzi, tutt’altro. Eccolo, infatti, difendere le proprie idee controcorrente tanto da sfiorare più volte la rissa con arroganti conformisti, o muoversi tra semplici conoscenze e profonde amicizie, inconfessate speranze e cocenti delusioni, momentanee infatuazioni e teneri affetti (dalla IV di copertina)