Fotovoltaico 2014: UK primo in Europa

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REGNO UNITO – Londra 20/08/2014. Nel 2014 il Regno Unito supererà la Germania nella produzione di nuova energia solare, ponendosi in cima alla classifica europea della capacità fotovoltaica installata.

È ciò che emerge dall’ultimo report di NPD Solarbuzz.
Lo studio, avvalorato dai dati del Department of Energy and Climate Change (DECC), mette in evidenza che nel primo semestre dell’anno in corso il Regno Unito ha introdotto quasi 1,4 GW di nuova capacità solare ed entro la fine del 2014 dovrebbe raggiungere i 2,9 GW di potenza, più del doppio rispetto al 2013. La maggior parte delle nuove installazioni sono di grande capacità e al suolo, mentre le residenziali sono meno di 250 MW. Nel 2020, poi, il Paese potrebbe toccare i 22 GW di potenza fotovoltaica installata ed arrivare, così, all’obiettivo del 15% di energia solare nel mix delle fonti rinnovabili. Tali risultati sono stati e saranno conseguiti grazie ai 572.102 impianti già in esercizio ed ai 124 grandi parchi solari che hanno recentemente ricevuto il via libera dai progettisti britannici e sono destinati ad essere completati nei prossimi 12 mesi.
Il Regno Unito, dunque, probabilmente assisterà alla più rapida crescita del solare in Europa, superando mercati più maturi come Germania ed Italia, nonostante l’installato complessivo ad oggi si attesti a 4,8 GW, pari a circa un decimo di quello tedesco e a un quarto di quello italiano.
La Germania, di contro, malgrado una ingente capacità fotovoltaica cumulativa, registra una frenata del settore. Nella prima metà di quest’anno, invero, ha installato solo di 1 GW di nuova potenza, a fronte dei 4,4 GW e 1,8 GW allacciati rispettivamente nei primi sei mesi del 2012 e del 2013. Il rallentamento del comparto, ad avviso dei ricercatori di NPD Solarbuzz, è imputabile soprattutto a misure governative, tese a modificare il regime della produzione energetica, quali: la riduzione degli incentivi, l’imposizione di un tetto allo sviluppo dei progetti e la revisione della “German Renewable Energy Act” (EEG), ovvero la legge sulle rinnovabili, vigente sin dal 2000. La modifica di quest’ultima, in vigore dal primo agosto, comporterà un aumento degli oneri sull’autoconsumo fino al 40% entro il 2017 per gli impianti con potenza oltre i 10 kW. Un disincentivo alla produzione, inoltre, è rappresentato dall’obbligo di vendita diretta sul mercato per gli impianti di dimensioni superiori a 100 KW, che partirà dal 2016, anziché dal 2017.
La leadership britannica, tuttavia, potrebbe essere davvero effimera, poiché anche in UK sono state introdotte modifiche agli incentivi al fine di contenere la domanda. Il governo, infatti, ha annunciato di voler eliminare il sostegno ai progetti superiori a 5 MW entro il prossimo anno, invece che entro il 2017. Sempre secondo gli analisti di NPD Solarbuzz, il ritocco dei Renewable Obligations certificate (ROC) potrebbe aver accresciuto la produzione in maniera intensa ma non stabile. L’introduzione dei contratti per differenza, Contracts for Difference (CfD), meno remunerativi rispetto ai precedenti, in realtà, potrebbe già a breve invertire il trend di crescita del solare inglese.
Per i suddetti motivi i più ottimisti prevedono che il picco delle installazioni di quest’anno verrà ripetuto solo nel 2018.