Riad marcia verso Aden

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ARABIA SAUDITA – Riad. 10/05/15. Sono sempre più insistenti le voci secondo cui l’Arabia Saudita e la coalizione anti Houti sia pronta a scendere via terra in Yemen per combattere i ribelli e riportare l’ex presidente Haedi al comando.

A darne notizia già da venerdì la testata rassd.com. L’accelerazione nasce dopo l’attacco da parte degli Houti di alcuni villaggi sul confine, ma in territorio saudita. Il Giornale Shorouk ha confermato che c’è il «sostegno arabo per la legittimità della coalizione». Il piano approvato prevede un intervento di terra limitata in Yemen, per evitare la caduta delle città di Aden e Taiz. Tuttavia gli Houthi e le forze del deposto presidente Ali Abdullah Saleh hanno mirato alla zona intorno lo stretto di Bab el Mandeb. Fonti politiche anonime yemenite hanno riferito che l’alleanza del golfo ha pagato qualche migliaio di soldati altamente addestrati per entrare via mare con il supporto dell’Arabia Saudita e la marina militare egiziana, nella costa della città di Aden e la costa di porto Mokha nella provincia di Taiz che si affaccia sul Bab al-Mandab, per proteggere l’area, e per garantire la città di Aden, sede dell’amministrazione dello Stato yemenita fino al termine della ribellione Houthi e Saleh e il ripristino della legalità costituzionale nel paese, rappresentata dal Presidente Abed Rabbo Mansour Hadi.
Secondo queste fonti, il messaggio inviato dal ministro degli esteri yemenita, Riad Yassin, al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, giovedì, chiedendo un intervento rapido via terra formerà la copertura legale per questo intervento via terra. Anche se la coalizione non non crede che il Consiglio approvi tale richiesta per via delle posizioni della Russia contrarie ad un intervento in Yemen. Tuttavia essendoci una richiesta, questa darebbe l’opportunità all’Arabia Saudita e alla alleanza di intervenire.
Politici yemeniti hanno spiegato che la decisione di intervenire è stata presa dopo che gli Houthi e le forze di Saleh si sono rifiutate di fermare il loro attacco sulla città di Aden, e fermare i combattimenti nei governatorati di Taiz, e Hajj, e Dali e Marib, e altri. A questo punto a Riad non resta che intervenire per evitare di trovarsi di fronte a un fatto compiuto. Il Regno ha detto che la coalizione ha espresso la propria disponibilità a fermare i raid aerei, e monitorare voli d’Aviazione e le navi per impedire l’arrivo di rifornimenti militari per gli Houthi. Le stesse fonti hanno aggiunto che il passo dell’intervento via terra è limitato perché si lavorerà per trovare un sito sicuro per il lavoro del governo, e continuare a formare e qualificare i membri della resistenza, e gli elementi dell’esercito, e la formazione di forze armate, fedeli al legittimo presidente, parallelamente si lavorerà con la prosecuzione dei colloqui attraverso intermediari in attesa di una soluzione politica, di intesa con il Consiglio di Sicurezza Houti, e il ritorno al pre-occupazione della capitale Sanaa lo scorso settembre. Le forze che parteciperanno allo sbarco selvaggio, operazione “Sunrise”, saranno numericamente diverse da paese a paese e saranno distribuiti tra le truppe sul terreno, e le forze navali. L’operazione militare dovrebbe durare due mesi circa.