Repsol vs Chevron per gli affari con YPF

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SPAGNA – Madrid. La Compagnia petrolifera spagnola Repsol ha sporto denuncia contro la Chevron per “concorrenza sleale”, dopo che la società statunitense ha raggiunto un accordo con la YPF ex-branch Argentina di Repsol, per condurre esplorazioni nel giacimento Vaca Muerta.

Un tribunale di Madrid ha aperto il caso, che va ad aggiungersi a quella iniziata nel mese di settembre 2012 da Repsol contro YPF contro dopo l’esproprio effettuato dall’Amministrazione Fernández.

Repsol aveva già minacciato di intraprendere azioni legali nei confronti di chi avesse investito in YPF o in sue attività, che, secondo la società spagnola, sono stati espropriate illegalmente.

Nel maggio scorso, il presidente argentino Cristina Fernández aveva annunciato la nazionalizzazione del 51% delle scorte YPF, parte del 57,5% che apparteneva al gruppo spagnolo.

Intanto a Buenos Aires fonti ufficiali hanno fatto sapere che YPF e Chevron andranno avanti sulla proposta per lo sviluppo congiunto di estrazioni da scisti e da depositi di gas, mentre squadre di tecnici si riuniranno a Houston per studiare il recupero del petrolio dai vecchi pozzi attraverso nuove tecnologie e partnership per poi arrivare agli scisti di Vaca Muerta, che contiene almeno 23 miliardi di barili di petrolio. YPF è alla ricerca di un partner per lo scisto disposto a investire 4,5 miliardi di dollari come parte di una espansione quinquennale di 37,2 miliardi di dollari.

L’Argentina vuole che sia Chevron a intensificare gli investimenti in quanto la società degli Stati Uniti già è impegnata in una battaglia giudiziaria in Argentina e combatte contro un embargo imposto dal tribunale sui suoi beni esistenti nel Paese.

Il 7 novembre, il giudice civile Adrian Elcuj Miranda aveva bloccato il 40% dei conti bancari di Chevron in Argentina come garanzia, dopo aver ricevuto una rogatoria internazionale dall’Ecuador che cerca di far rispettare un premio 19 miliardi di dollari da pagare in quel paese.

YPF sta avendo difficoltà ad attrarre nuovi investitori e finora quest’anno il valore di mercato della società è sceso a 4,4 miliardi di dollari, con una perdita di valore annuo del 70%, che lo rende equivalente a quello che la società argentina nazionalizzata valeva dieci anni fa.

Nel 2011, quando la società era completamente sotto il controllo Repsol, il valore ddi YPF  era di 13,5 miliardi di dollari, mentre nel 2008, in piena crisi mondiale era pari a 16,8 miliardi, mentre la punta massima è stata nel 2005, quando era salito a 28 miliardi di dollari .