REGNO UNITO. ISIS rivendica la strage di Manchester

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Lo Stato Islamico ha rivendicato la paternità della strage di Manchester. Ecco il testo in lingua inglese del take A’maq riportato in apertura: «# Urgent security source to the Depth Agency: a security detachment of the Islamic state carried out the attack of the city of # Manchester in # British».

La rete jihadista sta fortemente criticando polizia e intelligence occidentale per la loro incapacità nell’intercettarli e bloccarli. Dalle 00:35 nella rete inneggiavano “Allah Akhbar” (Dio è grande!) manifestando giubilo per questo evento criminale e tragico.

Il 23 maggio i sostenitori dello Stato Islamico hanno festeggiato sui social media l’esplosione avvenuta a Manchester durante il concerto della cantante statunitense Ariana Grande alla Manchester Arena. La twittosfera dello Stato islamico ha utilizzato gli hashtag che si riferiscono all’esplosione per inviare messaggi di giubilo, con incitamenti a compiere simili attacchi altrove. Alcuni messaggi hanno descritto la strage come una vendetta in risposta agli attacchi aerei in Iraq e in Siria. «Sembra che le bombe della forza aerea britannica sui figli di Mosul e Raqqa siano appena tornate a #Manchester», ha scritto un sostenitore su Twitter.

I supporter di Daesh hanno pubblicato messaggi che incoraggiano altri a realizzare attacchi da “lupi solitari“ in Occidente e hanno condiviso un video dello Stato islamico che minaccia  gli Stati Uniti e l’Europa di prossimi attentati per la loro presenza nella coalizione contro ISIS e per la loro presenza in teatro. Altri hanno pubblicato immagini che collegano i diversi attentati Bruxelles, Parigi, e Londra a quello di Manchester.

Il primo ministro britannico Theresa ha detto che l’esplosione è da considerarsi come un attacco terroristico. È l’attentato più letale alla Gran Bretagna da quando quattro musulmani britannici uccisero 52 persone negli attentati suicidi avvenuto nel sistema di trasporto pubblico di Londra nel luglio 2005. Per l’intelligence Usa si può tracciare un parallelo con quanto avvenuto nel novembre del 2015 a Parigi: Bataclan, Stadio e altri luoghi della capitale francese.

Redazione