RDC Congo: nuova legge sugli idrocarburi

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REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO – Kinshasa. 10/5/13. Secondo il the Global Witness il disegno di legge all’esame del parlamento congolese in materia di idrocarburi va rivisto. Troppe le incertezze normative che produrrebbero un impatto ambientale dannoso a riferirlo Global Witness.

Il Congo sta incrementando l’estrazione di oro nero e stanno sorgendo problemi legati alla concessione di permessi, gare d’appalto. La legge dovrebbe tutelare il patrimonio naturale, come per esempio i parchi nazionali. Ma non sempre avviene e le violazioni sono in aumento. La produzione di petrolio del Congo è di circa 25.000 barili al giorno, ed ha generato più di 320 milioni dollari di entrate fiscali per lo stato uscito fortemente impoverito nel 2010. A metter egli occhi sul petrolio di RDC Congo le major petrolifere come la Chevron e Total già presenti nel Paese e ora si sono avvicinate altre azienda minori come la britannica SOCO. Un massiccio aumento della produzione di petrolio del Congo è probabile visto l’imminente accordo con l’Angola sulla condivisione di benefici per i giacimenti offshore. Il Congo ha anche concesso licenze di esplorazione di estrazione del petrolio lungo il confine nord-est con l’Uganda, che in parte si sovrappongono con il Parco Nazionale del Virunga. La nuova legge sul petrolio è già stato approvato dal Senato in Congo, ed è in discussione nella camera bassa del parlamento, l’Assemblea Nazionale. Il testo dovrebbe essere approvato entro il 15 giugno. Il disegno di legge dovrebbe mettere ordine in un sistema di gestione delle risorse petrolifere del paese troppo spesso appannaggio di pochi, ma secondo Global Witness: «Purtroppo quello che abbiamo ora è un disegno di legge debole, mentre la protezione dei parchi nazionali e siti del patrimonio mondiale sarebbe in realtà essere indebolita». Global Witness chiede che i parlamentari di modificare la legge sul petrolio e chiede di includere: appalti pubblici competitivi, regole chiare in materia di trasparenza e il divieto di perforazione in parchi nazionali.