Qatar pesa la spesa del Calcio

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QATAR – Doha. 19/09/16. Volare in classe economica, condividere un ufficio, annullare gli abbonamenti a riviste. Sono le misure prese da alcuni cittadini qatarini per far fronte alla crisi economica.

A darne notizia l’Arabian Business, secondo cui i prezzi troppo bassi per l’energia elettrica nel mondo stanno mettendo in crisi le riserve economiche governative dei cittadini più ricchi del mondo. Nonostante le enormi riserve di gas in mare aperto, una piccola popolazione e miliardi di dollari di attività estere, il Qatar che ha resistito al crollo del prezzo del petrolio globale meglio dei vicini stati del Golfo comincia ad accusare il colpo per via delle spese per il rinnovo delle infrastrutture. Come per esempio quelle per la Coppa del Mondo di calcio 2022 pari a 200.000.000.000 dollari, soldi che servono per costruire: porti, ospedali, oltre che le infrastrutture per atleti e stadi. In modo particolare i lavoratori stranieri che compongono la maggior parte dei 2,3 milioni di abitanti del Qatar hanno apportato tagli alla spesa. Migliaia di persone, inoltre hanno perso il lavoro, da quando il governo, a seguito della crisi economica ha cercato di proteggere i suoi cittadini dagli effetti dell’austerità. Il deficit di bilancio infondo parla chiaro: 12.8 miliardi di dollari solo nel 2016. Il primo deficit in oltre un decennio per il Qatar che ha anche dimezzato le sue previsioni per la crescita economica. Insomma dallo scorso novembre lo Stato ha detto basta agli sprechi e all’assistenzialismo a 360 gradi, chi vuole emergere deve trovare la sua strada. Le misure di austerità subite dai 300.000 abitanti del Qatar possano essere considerate minori, se paragonante a quelle dei lavoratori stranieri o a quelli di altri cittadini di altri stati esportatori di petrolio. Tra i tagli anche quelli ai ministeri: a gennaio c’è stato un accorpamento di diversi ministeri che però non ha portato al taglio degli stipendi ma ha comportato forti tagli alla spesa “discrezionale”, secondo tre funzionari del ministero del governo. Per esempio niente più quotidiano, niente più business class per voli di lavoro. Meno conferenze all’estero. E ancora, gli uffici personali sono stati sostituiti da uffici condivisi. I tagli hanno riguardato soprattutto i viaggi all’estero. In ogni caso la crisi economica ha reso più appetibile il “posto fisso nel pubblico” prima visto come posto di serie B in favore delle aziende private che pagavano di più. Alcuni funzionari in anonimato hanno detto che finalmente sono stati scongelate delle posizioni per cui uno ad ora non si trovavano candidati. Comunque, nonostante gli sforzi del governo, e a diminuzione di spesa in conto capitale, gli stipendi pubblici pesano ancora di un quarto sul totale della spesa: 50 miliardi di riyal ($ 13,7 miliardi). Il prossimo anno inoltre verrà introdotta una tassa pari al 5 % sulla vendita di beni e servizi al consumo.