QATAR. Doha compra gli S-400 da Mosca

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Lo sceicco del Qatar Tamim bin Hamad Al Thani ha dichiarato di aver discusso con il presidente Vladimir Putin l’acquisto del sistema di difesa missilistica russo S-400.

«”Non c’è accordo. È vero che ne abbiamo discusso, ne abbiamo parlato. Non voglio entrare nei dettagli», ha detto lo sceicco Tamim bin Hamad Al Thani in una conferenza stampa a Parigi dopo i colloqui con il presidente francese Emmanuel Macron, riporta PressTv.

L’Emiro ha incontrato Putin a Mosca l’ultima volta a marzo ed è pronto a riprendere i colloqui con lui durante le ultime fasi dei mondiali di calcio in Russia. Anche l’Arabia Saudita, che dallo scorso anno è impegnata in un’intensa contesa diplomatica con il Qatar, ha firmato un contratto con Mosca per l’acquisto dello stesso sistema missilistico. Le due parti hanno firmato il contratto durante una visita a Mosca del re saudita Salman nel marzo 2017.

Il mese scorso, il quotidiano francese Le Monde ha riportato le parole del re Salman che aveva espresso la sua «profonda preoccupazione» in una lettera al presidente Macron sulla prospettiva dell’acquisto del sistema missilistico S-400 da parte del Qatar. Aveva anche avvertito che Riad «sarebbe stata pronta ad adottare tutte le misure necessarie – comprese le azioni militari – per eliminare questo sistema di difesa» se il Qatar lo avesse acquistato. 

Questa dichiarazione è stata vista come una minaccia di guerra da parte del Qatar. In risposta, l’ambasciatore del Qatar a Mosca, Fahad bin Mohammed al-Attiyah, aveva ribattuto che il mondo non viveva in un’«era di legge della giungla basata sulle minacce». Arabia Saudita, Egitto, Bahrein ed Emirati Arabi Uniti hanno bruscamente interrotto i legami diplomatici con il Qatar e imposto un embargo economico sul paese, accusandolo di sostenere il terrorismo, una richiesta respinta con forza da Doha.

I quattro hanno poi presentato al Qatar un elenco di 13 richieste che Doha doveva soddisfare prima di porre fine al blocco, tra cui la riduzione delle sue relazioni con l’Iran, la chiusura di una base militare turca in Qatar e la chiusura della televisione di Al Jazeera. Doha ha respinto tali richieste come un attacco alla sua sovranità e un’ingerenza nei suoi affari interni.

Anna Lotti