In seimila contro Uber in Portogallo

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PORTOGALLO – Lisbona 02/05/2016. Le proteste contro il servizio di car sharing Uber si diffondono in tutto il mondo.

L’ultima in ordine di tempo è stata a vien aprile in Portogallo. Il 28 aprile, infatti, migliaia di taxi sono scesi in piazza occupando le vie delle città portoghesi in una manifestazione contro Uber che ha bloccato il flusso di traffico ed è stata descritta come “storica” ​​dai suoi organizzatori. Circa seimila tassisti hanno partecipato a Lisbona, Porto e Faro, secondo le associazioni di settore, e dalle prime ore del mattino gli autisti hanno camminato lentamente sulle vie centrali delle città per chiedere la messa la bando di Uber dal suolo portoghese. “Uber è illegale” e “Uber è un crimine nazionale” sono stati alcuni degli slogan più ripetuti tra i tassisti, che sosteneva che avevano l’acquisto di una licenza per esercitare la loro professione, un requisito che non è applicabile agli autisti di Uber. Anche se una sentenza del tribunale l’anno scorso ha costretto Uber a sospendere le sue operazioni in Portogallo, l’azienda ha continuato ad operare, sostenendo che la decisione era stata emanata da un giudici non competente: hanno sostenuto che la sentenza è stata comminata a Uber Technologies, con sede negli Stati Uniti, e non a Über l’Olanda, responsabile per le operazioni in Portogallo. Il governo già a marzo scorso aveva confermato la sentenza e promesso nuove norme per limitare le sue operazioni.