POLONIA. Varsavia crea il suo cyberesercito

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Il ministero della Difesa polacco ha stanziato 2 miliardi di zloty per la creazione di un “cyber esercito” di 1000 persone per far fronte alle minacce alla sicurezza informatica del paese, comprese quelle che si presume provengano dalla Russia. 

Come riporta Sputnik, una simile decisione servirebbe a fare cassa per le forze armate; l’iniziativa del cyber esercito, presentata questa settimana dal ministro della Difesa Antoni Macierewicz (nella foto), include anche l’impegno ad espandere le attività del Centro Nazionale di Criptologia della Polonia, incaricato di garantire comunicazioni militari sicure.

In un suo intervento, il ministro della Difesa di Varsavia ha detto che nel mondo moderno, il cyberspazio non è meno importante per i militari delle operazioni di terra, mare, aria e spazio, aggiungendo che il ministero della Difesa polacco e le altre istituzioni governative sono bersaglio quasi ogni giorno degli attacchi di troll stranieri, tra cui quelli russi. L’agenzia russa riporta il parere del giornalista Janusz Niedzwiedzki secondo cui l’iniziativa di Macierewicz sulla “minaccia russa” costerà ai contribuenti polacchi una cifra ingente, per non parlare della minaccia che essa rappresenta per le istituzioni del paese.

«Macierewicz ricorre regolarmente a tali schemi (…) Vale a dire, per aumentare la spesa per la difesa (…) Persino gli americani hanno problemi in questo senso, nonostante le indagini ufficiali volte a scoprire l’influenza delle operazioni di intelligence russe sull’opinione pubblica americana. L’inchiesta si è rivelata difficile e tutti gli indizi indicano che non esistono elementi di prova conclusivi». Per Niedzwiedzki, la creazione di questo cyber esercito finanziato dal ministero della Difesa è un «pericoloso precedente che colpirà le fondamenta della democrazia polacca (…) Dopo, le forze armate saranno effettivamente utilizzate per indottrinare i cittadini del proprio paese (…) Macierewicz è un maestro nella creazione di teorie cospirative. È anche in grado di creare comitati di cosiddetti esperti incaricati di dimostrare queste teorie (…) La cosa più triste è che il contribuente polacco è costretto a pagare per queste fantasie».

Luigi Medici