Perù al voto

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PERU’ – Lima 09/04/2016. Il 7 aprile si è chiusa la campagna per le elezioni generali peruviane del fine settimana.

Molte sono tate le critiche internazionali per il nuovo regime elettorale che ha già visto due candidati alla presidenza esclusi. Con il voto previsto per il 10 aprile, il Comitato elettorale del Jne deve ancora pronunciarsi su una mozione dell’ultimo minuto che viole la “squalifica” di Keiko Fujimori (nella foto) con l’accusa dei aver comprato voti. Gli osservatori del Carter Center Usa e della Confederazione parlamentare delle Americhe hanno espresso preoccupazione per la possibile esclusione di un terzo candidato alla presidenza, proprio alla vigilia delle elezioni. A marzo, il Jne aveva escluso l’economista Julio Guzman e l’uomo d’affari Cesar Acuña, mentre il Partito nazionalista aveva deciso di ritirare i suoi candidati, per «assenza manifesta e marcata del principio della certezza elettorale». I sondaggi concordano sul fatto che Keiko Fujimori, figlia dell’ex presidente Alberto Fujimori, non dovrebbe toccare percentuali tali di consensi da evitare il ballottaggio, provvisoriamente previsto per giugno. I sondaggi indicano che per il secondo posto e un posto al ballottaggio ci sono Veronika Mendoza, portabandiera della sinistra Frente Amplio, e l’ex ministro, Pedro Pablo Kuczynski, che rappresenta il Ppk di destra.
Keiko Fujimori, 40 anni, usa sempre preso le distanze dalla pesante e tragica eredità di suo padre, che sta scontando una pena a 25 anni per i massacri che si sono verificati durante il suo governo. La più giovane Fujimori ha firmato un documento che proclama il suo «rispetto incondizionato per l’ordine democratico e dei diritti umani», ha promesso di combattere la corruzione e ha detto che come presidente, lei non avrebbe usato il suo potere politico per favorire membri della sua famiglia. Anche così, rimangono i timori che Keiko Fujimori presidente del Perù, possa concedere a suo padre la grazia.