Perù: i fumanti cornetti dell’anticorruzione

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PERU’ – Cajamarca 01/11/2014. Secondo Insight Crime, fondazione nata nel 2010 da una idea dei due giornalisti americani Jeremy Mc Dermott e Steven Dudley che si occupa di analisi sulle minacce alla sicurezza degli stati caraibici e del latinoamerica, in Perù, solamente nel 2013 diciannove politici, tra i quali tre governatori e cinque congressisti sono stati indagati per presunti legami con il mondo del narcotraffico.

Le ultime elezioni regionali e municipali (nel 2016 si avranno quelle nazionali) hanno evidenziato in molti casi l’infiltrazione del crimine organizzato nella politica peruviana. Questo secondo Percy Medina, direttore della missione peruviana di IDEA Internacional ha portato quella parte della popolazione peruviana che dovrà tornare al seggio in 14 regioni per il secondo turno ad avere un atteggiamento più cauto e ragionato, allo stesso tempo in molti decidono di investire il proprio tempo per compiere delle piccole investigazioni online sui precedenti politici dei vari candidati. Sponsorizzazioni di imprenditori e personaggi in vista, storia politica o i particolari sulla vita privata, tutto ciò che la rete attraverso i suoi portali giornalistici offre in questa fase di caccia alle informazioni, diventa tutto utile per una corretta valutazione finale.
I cittadini votanti mostrano una rinnovata attenzione alla politica, almeno nella fase in cui possono essere determinanti , e questo avviene senza dubbio proprio in relazione a una situazione politica, quella peruviana, piuttosto scoraggiante. Non passa giorno senza che compaiano sui giornali e nei notiziari della tv resoconti riguardanti l’apertura di nuove indagini a causa su casi di corruzione politica, utilizzo di fondi pubblici per scopi personali, volti di personaggi vestiti da politici che di colpo vengono annunciati come presunti infiltrati delle organizzazioni coinvolte nel narcotraffico. Certe volte con un po’ di attenzione si riesce a percepire il dispiacere nei commenti dei cittadini, “Noo, anche lui, che peccato!..”Susana,no, puede ser!” Accade sempre di buon mattino, quando uomini e donne di qualsiasi età si affacciano curiosi intorno alle edicole, lì dove le prime pagine vengono messe in mostra come fumanti cornetti alla marmellata. La politica ha talmente tanto spazio nelle trasmissioni televisive che i cittadini spesso e volentieri si affezionano ai suoi protagonisti, allo stesso modo di quanto avviene con i personaggi delle telenovelas più seguite.
Ultimamente tira molto il caso del sindaco di Chiclayo, Roberto “Beto” Torres Gonzales.
Beto, fondatore del movimento regionale chiamato”Mano limpias”, è stato arrestato praticamente insieme a tutti i suoi collaboratori, compresa la figlia e la fidanzata, la giovane e bella Katiuska del Castillo, ormai nota a tutti come come la “Jefa”.
Durante una visita in casa della donna sono stati rinvenuti soldi, tanti, gioielli, oro e altri oggetti di lusso. L’organizzazione messa in piedi dall’ex sindaco, accusato di corruzione peculato e riciclaggio è stata denominata con un facile gioco di parole “los limpios de la corrupcion. Torres si era anche ripresentato alle elezioni nella città di Chiclayo. La foto nel cartello elettorale svetta ancora sul palo del terminal dei bus, lo ritrae con le mani bene in vista e lo slogan “mano limpias”. La gente lo guarda mentre lo fotografo si fa una risata e il cartello resta li (a destra).
Tornando per un istante all’attenzione ai particolari che stanno dimostrando di avere gli elettori del secondo turno, secondo il signor Medina occorre che i mezzi di comunicazione, riferendosi soprattutto a quelli televisivi, si rendano più collaborativi e professionali nei confronti di questa domanda dei cittadini, impegnandosi ad esempio nel fornire informazioni rilevanti e oggettive piuttosto che continuare a privilegiare gli aspetti morbosi della cronaca, caratteristica questa non solo peruviana ma dei paesi latini in generale. Questo aspetto appare rilevante soprattutto quando vengono presentate indagini relative ai casi di omicidi d’arma da fuoco. Quasi sempre la narrazione viene enfatizzata, e le prime pagine vengono caricate con le immagini evitabili del giornalismo splatter.
Parlando ancora del tema della corruzione, piaga sociale qui in Perù, va registrato un importante intervento dell’ex procuratore delegato all’ anticorruzione, Ivan Montoya, che ha spiegato in un intervento a RPP come l’instabilità politica dei funzionari locali e regionali , incida sulla crescita considerevole degli ultimi anni del fenomeno della corruzione. «La struttura dei governi locali favorisce questo fenomeno perché essenzialmente è basata su una rete di funzionari che entrano nelle amministrazioni locali e regionali sulla base delle amicizie e dei favoritismi». Allo stesso modo, sostiene Montoya, a favorire questi meccanismi è l’assenza di controlli interni alle strutture. A questo va aggiunto il fatto che basta vincere con qualsiasi percentuale per ottenere la maggioranza all’interno dei consigli regionali.